Ancona-Osimo

Covid Marche, cresce l’incidenza (+41,9%) ma giù i ricoveri. Giacometti: «Nessun caso di Omicron-3»

Contagi in crescita nelle ultime due settimane nelle Marche. L'infettivologo Andrea Giacometti sostiene che il virus è divenuto endemico

ANCONA – Dopo una fase di decremento dei contagi che proseguiva ininterrotta dal 26 gennaio, quando si era registrato il picco della quarta ondata, il virus negli ultimi giorni ha rialzato la testa nelle Marche. «Nella comparazione delle ultime due settimane – fa sapere l’Osservatorio Epidemiologico della Regione Marche – l’incidenza è incrementata di +3.558 casi/settimana» con una «percentuale di crescita del 41.9%». 

In controtendenza invece i ricoveri che continuano il trend in calo e passano dai ai 408 dei 1° febbraio ai 165 del 15 marzo (243 ricoveri in meno): nel dettaglio i posti letto occupati dai malati covid nei reparti di terapia intensiva scendono da 61 a 12, in semi intensiva da 80 a 44 e nei reparti non intensivi da 267 a 109.

Insomma la pandemia in questa fase procede su due binari diversi, uno in salita, quello delle nuove infezioni e l’altro in discesa, quello dei ricoveri.

«I contagi aumentano perché con Omicron (1 o 2) non si scherza – dichiara l’infettivologo Andrea Giacometti nel commentare l’andamento della pandemia -. Probabilmente ha avuto un ruolo il calo di attenzione nei comportamenti individuali, complice il Carnevale, e la riduzione delle priorità in seno all’informazione giornalistica, sicuramente a causa della guerra in Ucraina».

Andrea Giacometti, primario Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona

Secondo il professor Giacometti, primario della Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riunti di Ancona «Omicron si diffonde molto bene fra i giovani e non risparmia neanche gli adulti-anziani vaccinati con tre dosi. Per fortuna che la stragrande maggioranza di queste infezioni è asintomatica o paucisintomatica. È per questo che ora nei reparti di Malattie Infettive ci sono pochi pazienti con polmonite da Covid, ma ciò nonostante i reparti sono ancora pieni perché devono ospitare tutti quei pazienti che affluiscono all’ospedale per le patologie più disparate, che nulla hanno a che fare con il Covid, ma che purtroppo risultano “tampone-positivi” per cui non possono essere ricoverati negli altri reparti, per non causare focolai tra i pazienti».

Il primario spiega che al momento «non mi sono stati segnalati casi di Omicron-3. Comunque, Omicron 1 e 2 hanno già raggiunto un livello di contagiosità simile a quello del virus del morbillo che è il più contagioso in assoluto, per cui, lo avevo già detto mesi fa, ora siamo in situazione di endemia e dobbiamo convivere con questi coronavirus. L’unico modo per uscirne sarebbe quello di ottenere un vaccino ideale come quello anti-morbillo: una sola dose che duri per tutta la vita. Ma temo che siamo ancora lontani da questo traguardo». 

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