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Coronavirus, porto di Ancona: Snav posticipa partenze. Adria Ferries sospende collegamento con Durazzo

Il presidente dell'Adsp Giampieri: «Lo scalo dorico tornerà ad essere protagonista dello sviluppo economico e occupazionale». Ecco le misure di prevenzione per la diffusione del virus delle compagnie di navigazione

Veduta dall'alto del Porto di Ancona
Veduta dall'alto del Porto di Ancona

ANCONA – Da giovedì 2 aprile Adria Ferries sospenderà momentaneamente il collegamento tra Ancona e Durazzo. La compagnia di navigazione Snav, invece, posticipa la partenza del collegamento con la Croazia dal 6 aprile al 25 maggio. Sono le misure di prevenzione per la diffusione del Coronavirus di alcune compagnie di navigazione.

Anche Jadrolinija dall’11 marzo ha sospeso la linea dei traghetti che collega il porto di Spalato, in Croazia, con quello di Ancona. La Grecia, dal 15 marzo, consente solo l’ingresso e la partenza di mezzi commerciali con a bordo gli autisti, e la stessa decisione, di consentire solo il traffico di mezzi commerciali a bordo dei traghetti, era stata adottata dall’Albania.

Intanto il porto dorico continua ad essere operativo e, a tutela delle attività consentite dal decreto governativo, è arrivata anche l’ordinanza congiunta del ministero della Salute e di quello delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’accesso al territorio nazionale per garantire la massima sicurezza durante l’emergenza Coronavirus. Da sabato scorso (28 marzo), le persone che arrivano sul territorio italiano tramite il trasporto marittimo, aereo, ferroviario o terrestre devono consegnare, al momento dell’imbarco, una dichiarazione con la motivazione del viaggio indicando la dimora dove intendono svolgere il periodo obbligatorio di 14 giorni di isolamento fiduciario e di sorveglianza sanitaria una volta entrati in Italia.

Le compagnie e gli armatori all’imbarco, oltre a raccogliere le dichiarazioni, devono provvedere alla misurazione della temperatura, che deve essere inferiore ai 37,5° C, e adottare le misure organizzative che assicurino, in tutti i momenti del viaggio, una distanza di almeno un metro tra i passeggeri trasportati. In caso di insorgenza di sintomi Covid-19, sono obbligati a segnalarlo con tempestività all’autorità sanitaria. L’ordinanza del ministero della Salute e di quello delle Infrastrutture e Trasporti prevede anche il divieto di ingresso e la sosta nei porti italiani delle navi in servizio di crociera.

Le misure dell’ordinanza non si applicano all’equipaggio dei mezzi di trasporto, al personale addetto al trasporto merci e al personale viaggiante delle imprese che hanno sede legale in Italia. Al momento, queste misure non coinvolgono il traffico traghetti nel porto di Ancona. Le misure possono invece interessare i cittadini italiani che vogliono rientrare a casa tramite i collegamenti internazionali rimasti favorendo il loro ritorno e mantenendo un’attenta sorveglianza per evitare ulteriori casi di contagio.

Rodolfo Giampieri

«Cerchiamo di resistere tutti insieme per affrontare questo brutto momento e pensiamo a quello che potremo fare per riprendere con tenacia la vita della comunità tutta e anche di quella portuale – dice il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Rodolfo Giampieri -, adotteremo tutte le misure possibili per mitigare le difficoltà di questo periodo. Il porto di Ancona, insieme agli altri scali di competenza, siamo sicuri tornerà ad essere protagonista dello sviluppo economico e occupazionale con l’impegno degli imprenditori, dei lavoratori e delle istituzioni. Insieme continuiamo a lavorare oggi, nelle difficoltà di queste settimane, e coltiviamo la forza interiore per affrontare, speriamo il più presto possibile, il ritorno alla normalità».

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