Economia

Coronavirus, gli industriali marchigiani: «Chiediamo un taglio dell’Irap»

Confindustria Marche sposa la proposta di Bonomi e sollecita il Governo ad ascoltare le richieste delle imprese. Schiavoni: «Il taglio dell'Irap è facile da applicare, ma è solo il primo di una serie di strumenti che potrebbero essere messi in atto»

Ospite il 7 maggio del programma di La7 Piazza Pulita, Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha chiesto il taglio dell’Irap per le imprese, messe in difficoltà dall’emergenza coronavirus. Presa di posizione a cui fa eco l’approvazione di Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche.

«Siamo molto delusi, le risorse sono state messe in campo ma non sono mai arrivate e non hanno effetti – ha detto Bonomi -. La Cassa integrazione la stanno anticipando le imprese che hanno già problemi di liquidità. Chiediamo un taglio dell’Irap, chiediamo il taglio delle tasse».

Claudio Schiavoni
Claudio Schiavoni

Ed ecco le parole, successive, di Schiavoni: «L’Irap è una tassa odiosa, contro la quale da sempre tutti gli industriali combattono, sia a livello nazionale che locale. Non possiamo dunque, come sistema industriale delle Marche, che apprezzare e condividere le dichiarazioni rilasciate dal presidente designato di Confindustria durante il suo intervento ieri sera a Piazza Pulita».

E ancora: «Aggiungo che è ora che il Governo si fidi di noi e del senso di responsabilità delle nostre aziende – aggiunge il presidente di Confindustria Marche – non chiediamo la luna, ma solo provvedimenti reali ed efficaci da subito. Le risorse economiche promesse non sono arrivate e l’effetto sull’economia delle tante manovre è inesistente. Il taglio dell’Irap è una richiesta semplice e facile da applicare, ma è solo il primo di una serie di strumenti che potrebbero essere messi in atto. Pensiamo ad esempio ai pagamenti dei debiti alle imprese da parte della PA, all’aumento delle compensazioni fiscali o allo sblocco delle infrastrutture già dotate di copertura finanziaria. Ci sono 35 miliardi a disposizione, attiviamoli subito».

Da Schiavoni, infine, la richiesta che il Governa prenda davvero in considerazione le loro proposte: «Invece di fare proposte inaccettabili come quella di ridurre l’orario a parità di salario, o di promettere liquidità che invece non arriva – afferma Schiavoni – perché il governo non ascolta chi come noi, non solo è disponibile a impegnarsi e a collaborare, ma ha ben chiaro di cosa ha bisogno il sistema industriale di questo Paese per ripartire?».

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