Ancona-Osimo

Coronavirus, ecco come si proteggono i volontari Anpas

Tuta, mascherina, occhiali e due paia di guanti. Sono i dispositivi di protezione individuale che gli operatori dell'Associazione nazionale Pubbliche Assistenze dovranno indossare per il trasporto di casi sospetti di Covid-19.

Il presidente dell'Anpas, Andrea Sbaffo insieme ad un volontario che indossa i dispositivi di protezione

ANCONA- Tuta, mascherina, occhiali e due paia di guanti. Sono i dispositivi di protezione individuale che i volontari Anpas (Associaizone nazionale Pubbliche Assistenze) dovranno indossare per i casi sospetti di Coronavirus. Ad intervenire saranno gli stessi operatori e le stesse ambulanze impiegati per l’emergenza territoriale (ad esempio incidente stradale). A spiegare le misure che scatteranno per un eventuale paziente infetto da Covid-19, il presidente regionale dell’Anpas Andrea Sbaffo in un incontro presso la Croce Gialla di Ancona.

Andrea Sbaffo, presidente regionale Anpas

«Come deciso da 118, Protezione Civile regionale e Gores, i casi sospetti di Coronavirus vengono trattati dall’organizzazione ospedaliera. Ricevute le chiamate, il 118 invia sul posto un medico e un infermiere della struttura. Successivamente, nel caso in cui fosse necessario supportare l’automedica, vengono inviate le ambulanze dell’emergenza territoriale- afferma Andrea Sbaffo-. Prima di entrare in casa per prendere il paziente e caricarlo sul mezzo, il volontario deve indossare i dispositivi di protezione individuale che abbiamo già in dotazione. Per quanto riguarda il trasporto del “caso sospetto” in ambulanza, si cerca di mantenere “sporco” il vano sanitario e di mantenere pulito il vano guida in modo che l’autista possa sempre operare in sicurezza e muovere il mezzo in tranquillità. Una volta rientrato in sede il vano sanitario viene aerato e igienizzato mentre le superfici devono essere frizionate in quanto si tratta di un virus resistente».

Proprio come sta avvenendo in tutti gli scali italiani, dal 7 febbraio 2020 l’Anpas è impegnata anche all’aeroporto Raffaello Sanzio per rilevare la temperatura con termo scanner di tutti i passeggeri che arrivano con voli esteri.  

«Il termometro digitale viene indirizzato sulla fronte del passeggero atterrato per rilevare la temperatura. Nel caso in cui ci fosse un’anomalia vengono poste delle domande, ad esempio se arriva da un paese a rischio ecc… – riferisce il Presidente regionale Anpas-. Non sono stati riscontrati casi di coronavirus ma solo febbre riconducibile al periodo».

Infine, Sbaffo ricorda ai cittadini di non intasare il 118 per cose banali ma solo per problematiche serie e, per qualsiasi dubbio sul coronavirus, di chiamare il numero verde istituito dalla Regione Marche (800936677).

L’Anpas nelle Marche conta 43 associazioni e 6.000 volontari che fanno trasporto sanitario. Di questi, 3.000 si occupano di emergenza. I dipendenti sono circa 300 e garantiscono le turnazioni obbligatorie delle postazioni di emergenza territoriale.

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