Ancona-Osimo

Coronavirus, accordo per cassa integrazione in deroga. Barbaresi: «Emergenza sanitaria va fermata»

L'intesa fra Regione, parti sociali e associazioni imprenditoriali, riguarda tutti i lavoratori dipendenti delle imprese che non possono garantire le misure di sicurezza per limitare i contagi e che quindi devono chiudere

Coronavirus

ANCONA – Cassa integrazione in deroga per 9 settimane con decorrenza dal 23 febbraio. È quanto prevede l’intesa siglata nel pomeriggio di ieri in videoconferenza fra Regione Marche e parti sociali per varare gli strumenti di sostegno al reddito necessari nell’ambito dell’emergenza  Coronavirus per i lavoratori dipendenti che non possono accedere alla cassa integrazione ordinaria.

«In questo drammatico momento di emergenza epidemiologica riteniamo indispensabile un sostegno al reddito per i datori di lavoro e i lavoratori – spiega l’assessore regionale Loretta Bravi – , un sostegno che la stessa Ministra Catalfo ha definito come una prima tranche di un provvedimento in continuo mutamento e aperto a modifiche in itinere».

Una intesa in linea con il decreto Cura Italia che ha messo a disposizione 3,3 miliardi di euro per la Cassa Integrazione in deroga che verranno ripartiti fra le Regioni. «Restiamo inoltre in attesa dello sblocco, da parte del Ministero del Lavoro, dei fondi residui degli ammortizzatori sociali in deroga frutto della gestione virtuosa degli anni pregressi da parte della nostra Regione e pari a 27,2 milioni di euro – conclude l’assessore Bravi – . Siamo pronti a fare la nostra parte e a mettere queste risorse a disposizione delle aziende del territorio il prima possibile».

«Una intesa importante e un buon accordo – osserva Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche – perché garantisce tutti i lavoratori dipendenti, a prescindere dalla tipologia contrattuale con cui sono assunti: a tempo determinato, indeterminato, apprendisti, intermittenti e somministrati. L’accordo dà le necessarie garanzie per i lavoratori delle imprese costrette a chiudere perché non in grado di garantire il rispetto delle misure di sicurezza previste dal decreto. Ora – prosegue – sarà importante conoscere rapidamente le risorse messe a disposizione dal governo». «L’emergenza sanitaria va fermata – conclude Daniela Barbaresi – , abbiamo bisogno prima di tutto di pensare alla salute dei lavoratori, poi  avremo modo di recuperare quello che si perde in capacità produttiva».

La Cassa Integrazione in deroga è prevista per i datori di lavoro del settore privato inclusi quelli agricoli, della pesca, del terzo settore e del mondo delle professioni compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, con unità produttive nelle Marche. Esclusi dal decreto ministeriale i datori di lavoro domestico per cui la Regione sta studiando un’alternativa che possa fornire un sostegno.

Beneficiari dell’intesa i lavoratori dipendenti sia a tempo determinato che indeterminato: operai, impiegati, quadri, apprendisti con contratto professionalizzante, soci lavoratori delle cooperative con rapporto di lavoro subordinato, lavoranti a domicilio in regime di mono commessa, pescatori anche delle acque interne, imbarcati a qualunque titolo e /o iscritti a ruolino di equipaggio e tutti gli altri lavoratori dipendenti con qualsiasi forma contrattuale di lavoro subordinato.

Ti potrebbero interessare