Ancona-Osimo

Ad Ancona convegno su Europa e caduta del muro di Berlino

Tra gli ospiti il presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick. «Dobbiamo ritrovare il senso della solidarietà e il fatto che l'Europa non è fatta solo di interessi, ma di diritti, perché è nata per fare la pace»

ANCONA – Il 9 novembre del 1989 portò all’abbattimento della più alta frontiera tra Est e Ovest.

Nel trentesimo anniversario, il 2 dicembre ad Ancona, si è svolto il convegno “30 anni dalla caduta del Muro di Berlino“, organizzato dalla Prefettura di Ancona, in collaborazione con il Consiglio regionale delle Marche, ospitato nel Palazzo del Governo.

È stata l’occasione per ripercorrere le tappe di quel processo storico con il contributo del presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, e del docente di filosofia  Giancarlo Galeazzi.

«Abbiamo condiviso l’importanza di un momento aperto, di riflessione e di approfondimento – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo – per comprendere il senso che ancora oggi ha quell’evento, il cammino che da allora abbiamo fatto, il presente che viviamo e la prospettiva aperta davanti a tutti noi». Oggi la sfida da vincere «è quella di essere protagonisti del progetto europeo, terreno privilegiato in cui la storia, la cultura, l’intelligenza, la competenza e il saper fare del nostro Paese vanno giocati fino in fondo, mettendo al bando definitivamente opportunismi, inaffidabilità e scarsa credibilità».

Come ha spiegato il prefetto Antonio D’Acunto, il convegno è stato organizzato con l’intento «di proporre una riflessione su quella che è stata una delle pagine più belle per la libertà e per la possibilità di passare in un’Europa estesa a tutti gli Stati».

“Trent’anni dopo: crisi della democrazia o Risorgimento europeo?” è l’interrogativo posto dal professor Galeazzi che ha analizzato gli attuali scenari del vecchio continente.

“L’Europa tra il Muro della Guerra fredda e il ponte della dignità e della solidarietà” il titolo del contributo del presidente Giovanni Maria Flick che ha invitato a ritrovare le radici originarie dell’Europa: «I muri oggi sono tantissimi, perché non sono fatti solo di mattoni, sono fatti anche di incomprensione, sono fatti di cecità, di rifiuto di accoglienza, andando contro la Costituzione e la realtà della storia. L’esperienza delle migrazioni e della difficoltà ad affrontarle ne sono un esempio, così come lo sono affermazioni di sovranismo e di populismo che in un modo o nell’altro cercano di ricostruire in Europa delle barriere che credevamo rimosse». Secondo Flick, la soluzione per l’Europa è quella di «ritrovare il senso della solidarietà e il fatto che l’Europa non è fatta solo di interessi, ma di diritti, perché è nata per fare la pace».

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