Ancona-Osimo

Ancona, consiglio regionale: ok all’assestamento di bilancio. Saldo positivo di oltre 2.790.000 euro

Nella seduta consiliare sono state approvate due mozioni, una sul caro energia e l'altra per l'inserimento dell'atrofia muscolare spinale nello screening neonatale. Approvate anche delle risoluzioni

La seduta del Consiglio regionale

ANCONA – Assestamento di bilancio, risoluzione per sperimentare lo psicologo di base nelle cure primarie, inserimento dell’atrofia muscolare nello screening neonatale e mozione sul caro energia. Sono gli atti approvati nella seduta del Consiglio regionale di ieri – 18 ottobre. L’assestamento di Bilancio 2022/2024, varato a maggioranza, conta un saldo positivo di amministrazione di oltre 2.790.000 euro.

Disco verde in Aula anche per la risoluzione che impegna la giunta marchigiana a valutare l’introduzione del servizio di psicologo di base nelle cure primarie nel pubblico e nel privato accreditato, oltre che nelle equipe di medicina territoriale, anche per sostenere e integrare l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. La proposta, che ha riunificato due proposte di mozione, una a iniziativa dei consiglieri del gruppo Pd, l’altra della consigliera del Gruppo Misto Simona Lupini, ha mosso i passi dall’impatto della pandemia sulla salute mentale.

La risoluzione chiede anche di garantire il finanziamento per le prestazioni erogate per la salute mentale e la prevenzione del disagio psichico per giovani e fasce più fragili della popolazione, anche valutando la possibilità di incrementare gli stanziamenti con maggiori e più adeguate risorse da trasferire alle aziende sanitarie. In coda ai lavori, approvata anche una specifica mozione sul tema, sempre a firma della consigliera Lupini, per l’inserimento delle psicologhe e psicologi nelle case di comunità.

«Il mondo della fragilità chiedeva da tempo un segnale, strumenti più agili e tempestivi per prendere in carico le sofferenze sociali – ha detto Lupini – cambiano i bisogni e di conseguenza cambia l’utenza, in un’ottica di tutela della salute a tutto tondo. C’è una grande esigenza di cure psicologiche nella nostra società, e lo Psicologo delle Cure Primarie può essere il filtro, chiamato a eseguire una presa in carico precoce, in collaborazione con il sociale e con i medici di base. Si tratta di una figura attiva nella prevenzione del disagio psicologico. Un intervento precoce può fare la differenza, nell’esito del percorso di cura, e evitare la necessità di un percorso psicoterapeutico, o un suo migliore orientamento».

Disco verde unanime per la mozione delle consigliere Lupin e Marta Ruggeri (M5s) che chiede di inserire l’atrofia muscolare spinale (Sma) nello screening neonatale obbligatorio. «La diagnosi precoce neonatale – ha commentato Marta Ruggeri – assume un rilievo decisivo, perché le terapie sono efficaci soltanto qualora siano somministrate prima che insorgano i sintomi. In virtù del voto favorevole alla proposta, la Regione si prepara a fare della sanità marchigiana un punto di riferimento rispetto a una patologia pediatrica così severa, inserendosi in un percorso già intrapreso da Puglia, Lazio e Toscana».

La mozione stabilisce tra le altre cose di istituire un progetto pilota, che renda obbligatori per almeno due anni i controlli utili alla diagnosi precoce e che preveda la presa in carico dei neonati affetti da Sma. Individuare la sede del centro sperimentale sarà tema di confronto nella commissione competente, intanto però l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha ipotizzato che potrebbe essere nell’Area Vasta 4, proprio perché Fermo risulta la provincia marchigiana dove i casi di Sma sono più frequenti.

Via libera unanime anche per la mozione che impegna la giunta ad attivarsi con il governo centrale per misure volte al contenimento dei costi energetici, tra le quali quella legata all’abolizione del passaggio all’ora solare, o almeno la proroga al 30 novembre. Prima firmataria la capogruppo di Forza Italia Jessica Marcozzi, ma la mozione ha incassato anche la firma dei consiglieri Dino Latini (Udc Popolari Marche), Gianluca Pasqui (FI) e Giacomo Rossi (Civici).

«La grave crisi energetica – ha detto Marcozzi – sta comportando, in tutta Italia così come nelle Marche, rincari astronomici sul costo della corrente elettrica che rischiano di provocare conseguenze devastanti sui bilanci di famiglie e aziende che, impossibilitate a far fronte ai pagamenti, vanno incontro anche ad eventuali distacchi della corrente elettrica con incalcolabili conseguenze sulla conduzione della vita domestica e delle attività lavorative e produttive. Non possiamo ignorare il fatto che stiamo per entrare nella stagione autunnale dove le giornate si accorciano progressivamente e a breve avverrà anche il cambio dell’ora, che passerà da legale a solare, dunque con le lancette spostate indietro di un’ora – ha detto -, e che la possibile abolizione del cambio di ora è al vaglio da anni da parte delle autorità governative centrali».

L’ora solare tornerà in vigore nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022, quando le lancette dovranno dunque essere spostate un’ora indietro, dalle 3 alle 2, «ciò comporterà fisiologicamente la perdita di un’ora di luce al pomeriggio – ha evidenziato – e nelle ultime settimane, proprio a causa del caro energia, sta tornando alla ribalta l’idea di mantenere per sempre l’ora legale per poter risparmiare. Da qui la mozione in questione con cui si chiede quantomeno una proroga al 30 novembre».

Infine, ha rimarcato che l’appello al Governo per la proroga è stato pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe e arriva dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit insieme ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, corredato da 58mila sottoscrizioni di cittadini raccolte in una sola settimana.

Fabrizio Cesetti consigliere Pd

Polemiche si sono registrate da parte del Pd per il rinvio dell’interrogazione per la costituzione di un fondo regionale energia a favore dei nuclei familiari in condizioni di disagio economico. Il consigliere dem Fabrizio Cesetti promotore dell’interrogazione ha definito la «giunta regionale sorda e indifferente ai bisogni di famiglie e imprese».

«Un’insensibilità – dice – dimostrata plasticamente dall’odierno rinvio del mio atto per la costituzione di un fondo regionale energia a favore dei nuclei familiari in condizioni di disagio economico. Il motivo? Ancora una volta l’assenza di un assessore al Bilancio che continua a paralizzare l’attività della Regione Marche. Una grave responsabilità del presidente Acquaroli che, impantanato nelle beghe del suo partito, non è stato ancora capace di procedere con una nuova nomina che restituisca capacità di azione alla sua giunta».

Secondo Cesetti, «la giunta regionale non sa o non vuole occuparsi di questo drammatico tema, che, come ci dicono i numeri, sta rapidamente accelerando una crisi sociale di enormi proporzioni. Basti dire che dall’esplosione del caro bollette sono 4,7 milioni gli italiani che non riescono più a pagare le utenze, un fenomeno che colpisce soprattutto le regioni del centro e del sud Italia, ed è aumentato del 30% il numero delle persone in stato di bisogno. È normale, mi chiedo, che la giunta regionale trascuri questa situazione perché impegnata a spartirsi incarichi e prebende? È normale che, con un’arroganza fuori dal comune, appena poche settimane fa il centrodestra, in occasione dell’approvazione della legge sull’assestamento di bilancio, abbia respinto un nostro emendamento che stanziava 4,5 milioni di euro per ben 28 mila nuclei familiari in grave difficoltà?».

«È normale – prosegue – che a oggi, di fronte all’autorevole studio della Cgia di Mestre che inserisce le Marche nella fascia di “vulnerabilità” energetica medio-alta, la giunta regionale non abbia stanziato neanche un euro per l’erogazione di un contributo finalizzato a ridurre le spese sostenute per la fornitura di energia elettrica e di gas a famiglie e aziende marchigiane? Diciamolo chiaramente: questo centrodestra ha completamente perso ogni connessione con la vita reale dei cittadini – conclude – e ciò, in prospettiva futura, rischia di avere effetti devastanti per le fasce più debole della popolazione, per le piccole e medie imprese e, di riflesso, sui livelli occupazionali della nostra regione».

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