Ancona-Osimo

Congedi parentali, dal Family Act più parità e platea estesa

La nuova norma estende fino al 14° anno di età dei figli la possibilità di avere il congedo parentale. Ecco tutte le novità spiegate dalla consulente del lavoro

famiglia, bambino
(Foto da Pixabay di MabelAmber)

ANCONA – Congedi parentali dal lavoro più ampi per i genitori, estesi fino al compimento del 14esimo anno di età dei figli e con modalità più flessibili, con particolari attenzioni rivolte ai nuclei monoparentali. Sono alcune delle novità del Family Act divenuto legge lo scorso 6 aprile dopo il via libera definitivo in Senato.

«Il testo raccoglie una serie di norme per la tutela della genitorialità intesa anche come promozione di un migliore rapporto fra lavoro e famiglia, attraverso anche una riequilibrio dei ruoli genitoriali – spiega Chiara Carletti del Centro Studi Consulenti del Lavoro di Ancona – Già con la direttiva del 2019 (numero 1158) l’Europa aveva tracciato le linee per lo sviluppo della parità di genere, sia nell’ambito lavorativo che in quello familiare. Con il Family Act il governo ha recepito in parte quanto proposto, focalizzandosi sull’importanza della partecipazione di entrambi i genitori alla vita familiare, dei propri figli senza rinunciare alla propria attività lavorativa, si pensi a quante donne, dopo la nascita dei figli hanno dovuto rinunciare ad una propria carriera lavorativa. Riuscire quindi a trovare i mezzi per poter conciliare vita e lavoro».

Chiara Carletti

Tra le novità, l’estensione del diritto all‘indennità di maternità per una platea più ampia rispetto al passato, incluse le lavoratrici autonome e le libere professioniste, anche per quanto concerne periodi di astensione anticipati in caso di gravidanza a rischio. «Interessanti e piuttosto ambiziose sono le modifiche che vedono coinvolto lo strumento, già in essere, del congedo parentale – spiega Carletti – Fra i cambiamenti che andranno recepiti entro i prossimi 24 mesi, troviamo l’estensione del periodo di fruibilità del congedo fino ai 14 anni di età dei figli oltre che un periodo minimo di utilizzo non inferiore a 2 mesi, non cedibili all’altro genitore, per ogni figlio. A quanto pare saranno previste anche forma di premialità nel caso di una distribuzione equa fra i genitori di tali permessi. A ciò si aggiungerebbe anche l’introduzione di un permesso speciale di cinque ore annue per ciascun figlio per partecipare ai colloqui scolastici o comunque per la partecipazione attiva al percorso di crescita dei propri figli».

«Sempre nello spirito dello sviluppo della genitorialità» per il futuro sono previsti «aumento significativo per il padre  della durata del congedo obbligatorio dopo il parto, indipendentemente dallo stato civile o di famiglia dello stesso, l’estensione del congedo anche ai lavoratori autonomi e ai professionisti oltre che l’estensione anche ai lavoratori delle pubbliche amministrazioni (a parità di condizioni con i lavoratori privati). In ultimo, ma non per questo meno importante, la previsione di un aumento dell’indennità obbligatoria per il congedo di maternità».

Insomma novità importanti per il sostegno alla genitorialità. L’auspicio della consulente del lavoro è quello che «i Ministeri preposti, quali quello dell’Economia e delle Finanze, del Lavoro e delle Politiche Sociali, oltre che il Ministero delle Pari opportunità e della Famiglia, lavorino in sinergia e con efficacia per garantire, ben prima dei 24 mesi stabiliti, l’attuazione di una norma che potrebbe segnare un buon punto di partenza per la strada verso il giusto equilibrio fra lavoro  e famiglia».

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