Ancona-Osimo

«Condizionatore acceso o pace in Ucraina?»: associazioni dei consumatori divise sulla frase di Draghi

Le associazioni dei consumatori intervengono dopo le parole del premier Draghi sull'ipotesi embargo al gas russo e richiamano l'attenzione sul caro vita

ANCONA – «Vogliamo il condizionatore acceso o la pace?». Le associazioni dei consumatori si dividono sulle parole del premier Mario Draghi circa l’ipotesi che in caso di embargo da parte dell’Unione Europea sul gas russo, l’Italia aderisca.

«La Pace avanti a tutto e tutti, l’importante è che sia una pace vera e duratura e non una mera strumentalizzazione a vantaggio dei mercati mondiali dell’energia», lo sostiene Patrizia Massaccesi, presidente Federconsumatori Marche. Massaccesi sottolinea che proprio ieri «per la prima volta nella storia tutte le principali associazioni italiane si sono riunite in assemblea a Roma, proprio per affrontare il tema del “caro vita”» ed hanno messo sul tavolo una serie di richieste, avanzate al governo, per affrontare i rincari energetici, di carburante e materie prime.

«L’auspicio è che vengano ascoltate – spiega -, è necessario che il governo e l’Unione Europea lavorino per la transizione e la differenziazione delle fonti energetiche, per fare in modo che l’Europa e l’Italia non debbano più dipendere da un solo Paese. La strada da ricercare è quella dell’indipendenza energetica, che consenta ai Paesi dell’Ue di non dipendere più dalle nazioni che violano i diritti umani».

Di diverso avviso Unione Nazionale Consumatori che con il legale Corrado Canafoglia spiega: «Quando il premier Draghi pone agli Italiani il dilemma tra il condizionatore e la pace, sta parlando del futuro, non ci sta parlando invece del presente, in particolare degli aumenti improvvisi, che ci sono stati nell’immediatezza dall’inizio della guerra in Ucraina, fino ad oggi. Sul carburante per esempio».

Secondo Unione Nazionale Consumatori «il carburante che oggi troviamo alle pompe di distribuzione è stato acquistato e lavorato mesi fa, prima della guerra. Non comprendiamo questo silenzio del premier sul presente. Ricordo che il Ministero dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica ha competenze in materia di controlli sui prezzi del carburante, ma di tutto ciò non abbiamo avuto alcuna notizia da parte del governo».

Francesco Varagona, presidente Adiconsum Marche, spiega che «le parole del premier Mario Draghi ci richiamano alla responsabilità e agli effetti delle scelte. Se da un lato tutti siamo chiamati a fare a nostra parte per dare un sostegno al popolo ucraino, dall’altra anche le istituzioni sono chiamate a diversificare gli approvvigionamenti per garantire il maggior benessere alla popolazione, trovando soluzioni adeguate».

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