Ancona-Osimo

Camerano e Monteleone di Fermo tra i comuni più rifiuti free. Legambiente Marche: «C’è un gap sull’economia circolare»

Con 58,1 kg di secco pro-capite Monteleone di Fermo è il comune marchigiano più libero dai rifiuti (nel range sotto i 5mila abitanti). La provincia di Fermo conta il maggior numero di comuni liberi dai rifiuti

Raccolta differenziata al mare: le nuove isole ecologiche sulla spiaggia di velluto di Senigallia
Raccolta differenziata al mare: le nuove isole ecologiche sulla spiaggia di velluto di Senigallia

ANCONA – Camerano (An) e Monteleone di Fermo (Fm). Sono questi i comuni più rifiuti free delle Marche, ovvero quelli in cui la produzione annuale pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 chilogrammi per abitante. Il dato emerge dal dossier Legambiente sui Comuni Ricicloni 2023.

Con 58,1 kg di secco pro-capite Monteleone di Fermo è il comune marchigiano più libero dai rifiuti in assoluto (nel range sotto i 5mila abitanti), mentre Camerano ci rientra per un soffio con 74,5 kg di secco pro-capite. La provincia di Fermo è quella che conta il maggior numero di comuni liberi dai rifiuti.

Dietro Monteleone c’è Torre San Patrizio, anche questo del Fermano, con 62,8 kg di rifiuti pro-capite, seguito da Belmonte Piceno (Fermo) con il 64,9 kg, da Ponzano di Fermo 71 kg e da Lapedona con 74,2 kg di rifiuti pro-capite. «I comuni rifiuti free sono quelli che guardano all’economia circolare – dice Marco Ciarulli, presidente di Legambiente -. Nelle Marche la media di rifiuti pro-capite prodotti è di circa 500 kg a testa, c’è ancora tanto da migliorare».

Marco Ciarulli – Presidente Legambiente Marche

Mentre l’obiettivo della raccolta differenziata posto dalle normative sopra la soglia del 65% è stato ampiamente superato dalla maggior parte dei comuni marchigiani, sul fronte dell’economia circolare le Marche scontano «un gap su cui bisogna lavorare. Siamo bravi a differenziare – spiega – ma c’è una forte carenza sul fronte della riduzione dei rifiuti».

Un gap che secondo Legambiente Marche è legato «alla carenza di impianti per il riciclo, con due province addirittura sguarnite, come Ancona e Pesaro Urbino, mentre Ascoli è solo parzialmente coperta, e solamente Macerata e fermo sono autosufficienti da questo punto di vista».

Ciarulli osserva che «il 30% dei rifiuti biodegradabili marchigiani vanno ancora fuori regione. Bisogna realizzare impianti di economia circolare: speriamo che il nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti punti in questa direzione, alla riduzione dei rifiuti, al riutilizzo e al riciclo».

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