Ancona-Osimo

Ecco la cometa dei Neanderthal nei cieli di Ancona: «Era sopra di me. Ripasserà tra 52mila anni»

Il fotografo anconetano Andrea Amici ha immortalato la stella cometa lo scorso lunedì. Il racconto del suggestivo scatto

Una parte della foto scattata da Amici alla cometa dei Neanderthal (foto di Andrea Amici)

ANCONA – Ad immortalare la stella dei Neanderthal è stato il fotografo anconetano Andrea Amici. Uno scatto suggestivo e spettacolare, che mostra la Cattedrale di San Ciriaco e, subito sopra, alcuni fulmini. Più in alto, ecco la stella cometa, per il cui avvistamento si sta preparando persino l’Osservatorio astronomico di Pietralacroce.   

L’appuntamento, in via Del Conero 16/A è per venerdì (3 febbraio) dalle 18 alle 24. Ma torniamo alla foto: «Si tratta di tre immagini affiancate orizzontalmente in modo da creare un panorama verticale da terra a cielo. Questo perché – spiega Amici – io ho un teleobiettivo da 200 millimetri e con una lunga focale, un lungo obiettivo, era impossibile prendere le stelle in un unico scatto».

Nonostante i focali diversi, «ogni scatto è naturale e senza alcun ritocco. Per catturare i dettagli, sono stato due ore e mezza a scattare sempre nello stesso punto, per immortalare la cometa. Come interferenza, c’erano l’inquinamento luminoso del centro».

La foto originale (foto per gentile concessione di Andrea Amici)

«Ero appena tornato a casa da una maratona, ero stremato, la mia fidanzata era uscita col cane e io ne ho approfittato per fare due foto al cielo, che si presentava alquanto terso».

La foto – realizzata lunedì 23 gennaio – mostra la zona portuale di Ancona e una parte del centro. In cima al colle, svetta il Duomo. Più in alto, i fulmini che piovono sul capoluogo e una stella, quella dei Neanderthal. La foto, dicevamo, è il frutto di tre singoli scatti e per elaborare la cometa «ho effettuato circa 240 scatti di 10 secondi l’uno, catturando 40 minuti di segnale circa».

Andrea Amici
Andrea Amici

«Per elaborarla – continua Amici – ho usato due software, con allineamento manuale di ogni singola posa. Facendo ciò, ho esaltato il classico colore verde smeraldo e le scie di gas (anche se poco visibili)».

In cielo, «s’intravede persino una delle stelle minori della costellazione del Dragone. La cometa? Ce l’avevo esattamente sopra la testa, ma è stato più emozionante trovarla che fotografarla. Contrariamente alle previsioni, la stella mi è sembrata molto debole e non visibile ad occhio nudo».

La cometa si chiama così perché l’ultimo avvistamento risale all’epoca dell’uomo di Neanderthal ed è oggi denominata C/2022 E3 ZTF. Venne scoperta un anno fa, a marzo 2022 e inizialmente fu scambiata per un asteroide.  

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