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Ancona, classi decimate dal covid e corpo docente dimezzato. I dirigenti scolastici lanciano l’appello: «Dateci la Dad»

Scuole sotto stress. Il covid mette a letto alunni e professori. È allarme supplenze negli istituti di Ancona. E i presidi lanciano l'appello per riattivare subito la dad

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ANCONA- Il virus mette a letto decine tra studenti e professori. La ripartenza post vacanze di Natale inciampa sul rialzo dei contagi. La quarta ondata entra nel pieno della virulenza mettendo in crisi il rientro a scuola in presenza. Da qui la richiesta di alcuni dirigenti scolastici di attivare da subito la dad in tutti gli istituti per un tempo limite di almeno due settimane, così da poter tenere sotto controllo la diffusione dei contagi e nel frattempo permettere agli studenti di completare la profilassi vaccinale. 

L’appello

È partito tutto da un’iniziativa di alcuni dirigenti scolastici a livello nazionale, a cui hanno aderito oltre duemila presidi. Ad Ancona sono quattro i dirigenti che hanno sottoscritto il documento per l’attivazione della dad: Francesco Savore (Istvas), Alessandra Rucci (liceo scientifico Galileo Galilei), Laura Castellana (Podesti Calzecchi-Onesti) e Maria Rita Fiordelmondo (Volterra-Elia). «Sia chiaro che chiediamo la dad non perché in questi giorni di festa non si è lavorato, tutt’altro» specifica Savore.
Infratti il problema principale sembrerebbe essere proprio la mancanza di buona parte del corpo docente, allettato dal virus o costretto ad osservare il periodo di quarantena per contatti stretti con persone positive. «Da noi sono una quindicina i professori assenti – afferma Savore – e una trentina di ragazzi». «Nel nostro istituto sono 80 gli alunni assenti – specifica Rucci – una cosa mai vista prima». Una situazione di emergenza che sta mandando in forte stress la riorganizzazione di tutto il sistema scolastico.

Fuori dal coro

Ma non tutti i dirigenti scolastici sono d’accordo con la sottoscrizione dell’appello per la dad. Una delle voci fuori dal coro, ad esempio, è quella del professor Francesco Maria Orsolini, preside del liceo artistico Mannucci: «Non capisco cosa possa cambiare in 10-15 giorni – afferma – mi sembra una presa di posizione tardiva e intempestiva. Se il nostro obiettivo iniziale era quello di rientrare in presenza, trovo che sia un paradosso richiedere ora la dad». E a preoccupare il dirigente scolastico, che assolutamente non vuole minimizzare, ma piuttosto riportare ad una lettura razionale degli eventi attuali, è anche il clamore che si sta facendo intorno alla diffusione della quarta ondata. «L’appello che, invece, sento di dover fare – continua Orsolini – è evitare che si crei ulteriore allarme e panico. Non c’è nulla di diverso rispetto alle ondate precedenti. Anzi, adesso assistiamo a un netto miglioramento delle condizioni rispetto alla gravità delle conseguenze».

Emergenza supplenze

L’altro aspetto che ha spinto la cordata di presidi a richiedere l’attivazione della dad è la grande difficoltà a reperire le sostituzioni per i docenti assenti. Addirittura in alcuni istituti comprensivi, in particolare per quanto riguarda le scuole per l’infanzia e le elementari, si è dovuti ricorrere alle studentesse universitarie di Scienze della Formazione. «È accaduto in un paio di scuole di Polverigi che ricadono sempre sotto la nostra area di competenza» afferma la dirigente Alessandra Rucci. Dunque il tetris delle sostituzioni sta mettendo a dura prova il piano organizzativo delle scuole. Alla luce, anche, di un insufficiente reclutamento del personale covid destinato agli istituti durante il periodo di emergenza pandemica. «Se il governo avesse predisposto risorse adeguate – commenta Orsolini – a quest’ora non ci ritroveremmo in queste condizioni. E almeno speriamo che vengano prorogati i contratti oltre il 31 marzo».

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