Ancona-Osimo

Cittadinanzattiva, nelle Marche bolletta dell’acqua più salata della media italiana: 566 euro contro 487. Nel 2022 + 4,2%

Tra le città capoluogo di provincia si registrano notevoli differenze che spaziano tra i 697 euro di Pesaro Urbino ai 498 euro di Macerata

ANCONA – È stata più salata per le famiglie marchigiane la spesa per la bolletta dell’acqua nel 2022. Emerge dal dossier di Cittadinanzattiva in vista della Giornata mondiale dell’acqua che ricorre domani 22 marzo. Nell’anno appena trascorso una famiglia media (3 persone) che ha un consumo annuo di circa 192 metri cubi di acqua, ha speso 566 euro, il 4,2% in più rispetto al 2021.

Non solo, la bolletta dell’acqua nelle Marche è stata più cara anche rispetto alla media delle altre regioni italiane, che si è fermata a 487 euro. Tra le città capoluogo di provincia si registrano notevoli differenze che, sempre stando ai dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, spaziano tra i 697 euro di Pesaro Urbino ai 498 euro di Macerata.

Diversità nel territorio marchigiano si registrano anche sul fronte della dispersione idrica. Se a livello nazionale va disperso mediamente il 42% dell’acqua immessa e a livello marchigiano la media è del 31%, la maglia nera tra i capoluoghi di provincia ce l’ha Pesaro, dove si disperde il 40,6% della risorsa idrica.

Ad Ancona la dispersione segna il 31,3%, ad Ascoli il 24,8% mentre la città più virtuosa è Macerata che ha solo un 9,8% di dispersione di acqua, mentre ad Ancona il 31,3%., a Ascoli e fermo il 24,8%, per una media regionale del 31%. Cittadinanzattiva mette nero su bianco anche un altro aspetto, ovvero che con un uso più consapevole e razionale dell’acqua (entro i 150 metri cubi l’anno), la famiglia marchigiana media, presa in esame, risparmierebbe più di 140 euro l’anno.

I consigli per non sprecare

Ma come risparmiare? Proprio in vista della Giornata mondiale dell’acqua, l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha stilato un decalogo di suggerimenti e buone pratiche per evitare sprechi e rendere più sostenibile la gestione della risorsa idrica. Parole d’ordine? Ridurre le perdite, adottare processi e sistemi che richiedono meno acqua, e promuovere comportamenti virtuosi nelle famiglie e nelle scuole.

Scopriamo i 10 consigli, uno ad uno. Il primo è mantenere efficiente l’impianto idrico e verificare eventuali perdite occulte: si calcola che con un rubinetto che gocciola si perdano fino a 5 litri al giorno. Poi è importante chiudere il rubinetto per evitare che l’acqua scorra inutilmente. Per lavarsi i denti sarebbero necessari solo 1,5 litri se si chiudesse l’acqua tra le varie operazioni, evitando di sprecare fino a 30 litri e fino a 6 per le mani.

Tra i consigli c’è anche quello di riutilizzare l’acqua di cottura della pasta o del lavaggio delle verdure per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie o per annaffiare se non è salata, e di utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico, preferendo programmi di lavaggio a temperature tra 40 e 60 gradi. Inoltre, con l’installazione di pannelli solari si eviterebbero i consumi per scaldare l’acqua utilizzata da questi apparecchi.

Guardando al rubinetto, Enea consiglia di usare quelli con sensori o con rompigetto aerato che riducono il flusso dell’acqua e hanno una maggiore efficacia di lavaggio, mentre in toilette raccomanda di installare sciacquoni a doppio tasto per risparmiare anche 100 litri d’acqua al giorno. Per l’igiene personale andrebbe preferita la doccia rispetto alla vasca da bagno, una mossa che consente di risparmiare fino a 1.200 litri all’anno.

Per evitare salassi al rientro da una assenza prolungata dalla propria abitazione è bene chiudere l’impianto centrale per evitare che una rottura porti allo spreco di acqua e ad una bolletta-batosta. Per l’irrigazione Enea suggerisce sistemi temporizzati, a goccia o in subirrigazione, mentre grazie alle pavimentazioni drenanti nelle superfici esterne agli edifici, si può favorire la ricarica delle falde.

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