Ancona-Osimo

«Chiusura anticipata delle scuole per rallentare i contagi? Solo in estrema ratio»: Priorità alla Scuola replica al virologo

Una mamma del Comitato Priorità alla Scuola replica al virologo Menzo che aveva affermato l'utilità di chiudere con qualche settimana di anticipo le scuole, in vista del Natale, per ridurre gli effetti della pandemia

ANCONA – «Alle parole del professor Menzo che auspica una chiusura anticipata delle scuole in vista del Natale per far rallentare i contagi da Covid 19, vorrei rispondere che la chiusura delle scuole dovrebbe essere l’estrema ratio, che non è prevista né in zona arancione, né gialla e che in zona bianca non dovrebbe essere pensata, né tanto meno auspicata». Sono le parole di Silvia Severini una mamma del Comitato Priorità alla Scuola Marche.

Nei giorni scorsi il virologo, sentito nell’ambito di una intervista in cui faceva il punto sulla pandemia, aveva affermato: «Sarebbe bene chiudere le scuole con un paio di settimane di anticipo, potrebbe essere utile per alleviare un po’ la situazione».

Affermazioni che hanno fatto storcere il naso al comitato, da tempo in prima linea per garantire la didattica in presenza agli studenti. «Forse il professor Menzo – prosegue la mamma -, virologo in tempi di pandemia, non ha nemmeno avuto il tempo per informarsi e leggere le numerose pubblicazioni in merito al basso livello di contagi nelle scuole nel 2020/2021, né le pubblicazioni di epidemiologi italiani che mostrano come l’apertura e chiusura delle scuole non abbiano avuto alcuna influenza sull’andamento dell’epidemia nel nostro Paese e nella nostra regione, influenza che oggi è ulteriormente ridotta grazie alla forte adesione alla vaccinazione sia da parte del personale scolastico che da parte dei giovani dai 12 ai 19 anni».

E aggiunge: «Forse il professor Menzo non ha nemmeno riflettuto su quanto sia incoerente chiudere le scuole e lasciare aperto tutto il resto, far stare a casa i ragazzi ma lasciare che gli adulti si assembrino nei centri commerciali, nelle vie dello shopping, nei ristoranti e nelle discoteche. Forse non sa quanti ragazzi e ragazze nello scorso anno abbiano abbandonato la scuola a causa della Dad e a quanti di loro oggi, la parola Dad faccia venire la nausea».

Secondo la mamma del comitato «chiudere le scuole non può essere la soluzione dell’ultimo momento da tirare fuori dal cilindro per rimediare ad una cattiva gestione della pandemia nella nostra Regione, che a tutt’oggi non ha fatto investimenti per mettere in piedi un sistema efficace di tracciamento».

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