Ancona-Osimo

Chiaravalle: “Educhiamo alla Legalità”, il Commissario sale in cattedra per parlare di bullismo e cyberbullismo

Ricordato il suicidio di Andrea, il ragazzo con i pantaloni rosa, vittima a 15 anni di omofobia da parte del branco

CHIARAVALLE – Bullismo, cyberbullismo e il branco. Tre argomenti di strettissima attualità quando si affronta il tema della devianza giovanile e di condotte pericolose. Se ne è parlato nell’ambito di una lezione speciale in cui a salire in cattedra all’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Chiaravalle è stato il dirigente del Commissariato di Jesi, vice questore aggiunto Paolo Arena. L’incontro con gli studenti rientra nell’ambito del progetto di legalità per l’anno 2023/2024 “Educhiamo insieme alla Legalità”, voluto dal Questore Cesare Capocasa, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e rivolto agli istituti scolastici di Ancona e provincia.
Il Commissario Arena ha incontrato gli studenti delle classi V elementare e I media dell’Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini, alla presenza del dirigente scolastico Ivano Dottori e del corpo docente.

L’identità dell’adolescente è mutata negli ultimi decenni con l’avvento della società dei media. Oggi l’adolescente vive una fase più inquieta, più carica di tensioni e di rischi, di malessere, di disagio espresso in tutte le forme, nel vivere le esperienze al limite (sfide coi motorini, assunzione di alcol, droga, violenza gratuita) con un rifiuto netto delle regole. La causa del disagio, come spiegato dal dirigente, va cercata nel senso di smarrimento, vuoto, solitudine, nella mancanza di modelli sani di riferimento, mentre abbondano purtroppo, quelli negativi. I giovani hanno paura di soffrire, ed è per questo che ricorrono all’anestesia del loro dolore indossando la corazza dell’aggressività, del menefreghismo. Tale condotta si manifesta soprattutto a scuola dove ad esser preso di mira è il timido di turno o magari lo studente etichettato come secchione, o un soggetto isolato, emarginato e poco capace di difendersi che diviene bersaglio facile, vittima di atti di bullismo che costituiscono veri e propri reati come estorsioni, percosse, lesioni, furti che provocano soprattutto un danno esistenziale alla persona, alla riservatezza.
Con parole dirette e un linguaggio comprensibile a tutti, il dottor Arena ha spiegato come spesso si parla di cyber bullismo perché tramite sms, filmati video o foto si ricatta e diffama la vittima. «La vicenda del giovane Andrea che indossava i pantaloni rosa e si è suicidato perché ferito dalla cattiveria dei compagni, del “branco”, costituisce un esempio fin troppo eloquente che non ha bisogno di commenti – insiste il dirigente rievocando la dolorosa tragedia di Andrea Spezzacatena, suicida a soli 15 anni per gli attacchi omofobi da parte dei compagni. Il “branco” – come ha spiegato il dirigente – è il vero problema: in natura gli animali riuniti in branco puntano sempre l’animale più debole o più lento per assicurarsi il pasto con meno fatica. Nella specie umana, il “branco” di bulli fa la stessa cosa e si connota per la violenza gratuita, per il desiderio di mostrare agli altri la propria forza e supremazia, assicurandosi un tornaconto positivo senza nessun rischio di fallimento della loro azione. Individualmente presi, i bulli, sono ragazzi e ragazze estremamente fragili anch’essi bisognosi di aiuto e rieducazione da parte della famiglia, della scuola, delle forze di Polizia. Grazie alla legge 71/2017, la vittima di cyberbullismo ultra14enne, i genitori o esercenti la responsabilità sul minore, possono inoltrare al gestore del sito internet un’istanza di oscuramento rimozione o blocco di qualsiasi dato personale diffuso in rete. Se non si provvede entro le 48 ore, l’interessato potrà rivolgersi al garante della privacy. Inoltre, è stata estesa anche al cyberbullismo la procedura di ammonimento, in caso di ingiuria, diffamazione, minaccia, trattamento illecito di dati commesso mediante internet da minori ultraquattordicenni nei confronti di altri minori. Il Questore, convocherà il minore insieme al genitore e gli effetti dell’ammonimento cesseranno al compimento della maggiore età.

Il Dirigente del Commissariato ha rimarcato che occorre una ribellione positiva, un recupero di legalità, di moralità, il coraggio di andare contro corrente e non nella “direzione imposta” dal branco, un ripristino dei valori fondanti della vita di ciascuno, quali l’onestà, la libertà, la democrazia, il rispetto, pietre angolari della Costituzione. Il Dipartimento di Pubblica sicurezza ha avviato un servizio tramite App denominata You-Pol scaricabile gratuitamente su sistemi IOS e Android, che consente nell’anonimato la segnalazione di episodi di bullismo e uso personale/spaccio di droga. Tale segnalazione, verrà inoltrata agli uffici di Polizia competenti per territorio per il tempestivo intervento.  In conclusione, è stato proiettato un cortometraggio sul cyber bullismo dal titolo “Luce” che ha suscitato vivo interesse ed è stato oggetto di dibattito da parte dei giovani studenti.

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