ANCONA – Treni, mezzi pubblici e taxi, ma anche pubblico impiego, sanità, scuola e poste, nettezza urbana e lavanderie industriali. Oggi, venerdì 17 novembre, lo sciopero generale di 8 ore (a turno) indetto da Cgil e Uil per protestare contro la manovra di Governo.
Il Garante sugli scioperi aveva avanzato ai sindacati la richiesta di ridurre l’orario, ma dai leader di Cgil e Uil è arrivato il no. Il ministero dei trasporti con una ordinanza ha precettato i lavoratori e ridotto l’orario dello sciopero da 8 a 4 ore (dalle 9 alle 13), con l’obiettivo di limitare i disagi sul fronte del trasporto pubblico locale, ferroviario, marittimo e dei taxi, mentre è escluso dalla mobilitazione il comparto aereo.
Secondo Antonio Di Stasi, docente di Diritto del lavoro all’Università Politecnica delle Marche, occorre «ripensare la legge sullo sciopero rendendo più chiari i diritti lavoratori che intendono scioperare e limitando il potere della commissione di garanzia». Più che parlare di aspetti tecnici, secondo il professor Di Stasi, «si dovrebbero parlare delle motivazioni che hanno indotto i lavoratori a scioperare».
Ecco chi si ferma
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A scioperare sono anche i vigili del fuoco, ma per loro lo stop dal lavoro è di sole 4 ore. I treni di Trenitalia, Italo e Trenord saranno fermi dalle 00:01 alle 20:59 di oggi 17 novembre, con due fasce orarie di garanzia (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21). Ad incrociare le braccia sono anche i lavoratori dei taxi e quelli dei mezzi pubblici (autobus, tram e metropolitane). Conerobus ha comunicato che il servizio di trasporto pubblico locale sarà garantito nelle due fasce orarie dei servizi minimi: 5,30 – 8,30 e 17,30 – 20,30. Il trasporto disabili resta garantito al 100%.
Problemi anche sul fronte del trasporto marittimo: le partenze di navi e traghetti, ad eccezione delle linee e dei servizi essenziali, saranno posticipate di 24 ore. In sciopero anche i lavoratori dei trasporti funebri, il personale addetto alla viabilità autostradale (garantiti i servizi minimi per la sicurezza) e il personale che si occupa del trasporto merci e della logistica, con la sola eccezione dei beni essenziali.
Sciopero di 8 ore per il personale della scuola, dell’università, della ricerca, della formazione professionale e della scuola non statale. In ambito sanitario aderiscono allo sciopero gli infermieri che protestano contro le misure previste nella Legge di Bilancio: dai tagli alle pensioni al nessun segnale sulle assunzioni, fino alle «”briciole” per il rinnovo dei contratti e alla mancanza di quel riconoscimento professionale nei confronti degli infermieri atteso ma lontano dalla sua realizzazione» spiega Giuseppino Conti, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona.
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Conti sottolinea il «malessere di un’intera categoria e la voglia di non restare più in silenzio di fronte alla delusione per le misure annunciate nella manovra di bilancio 2024. Gran parte di noi infermieri sono dipendenti pubblici – ricorda rappresentando i 4.000 colleghi della Provincia di Ancona – eppure la pensione di questa categoria sarà più povera a causa della manovra 2024 che prevede una serie di tagli alla previdenza».
Non solo, l’Opi evidenzia la fuga deglio infermieri all’estero, dove le remunerazioni sono più alte e i percorsi di carriera più certi. Aderisce allo sciopero anche il sindacato degli infermieri, Nursind, che motiva le ragioni della protesta chiedendo un cambio di passo per quanto riguarda i contenuti della Legge di Bilancio. Il sindacato chiede la valorizzazione del personale infermieristico e nuove assunzioni per rimpiguare le schiere dei professionisti sempre più ridotte all’osso.