Ancona-Osimo

A Castelfidardo presentato il progetto dell’anello acquedottistico dei Sibillini. Il ministro Pichetto Fratin: «Infrastruttura chiave»

Il progetto di interconnessione dei sistemi acquedottistici degli Ato 3,4 e 5 è stato realizzato da Acquambiente Marche e Ciip. Il costo dell'opera è di circa 500 milioni di euro

Un momento dell'incontro a Castelfidardo dove è stato presentato il progetto dell’Anello acquedottistico Antisismico dei Sibillini

CASTELFIDARDO – L’Anello acquedottistico Antisismico dei Sibillini è il progetto di Acquambiente Marche e Ciip spa, sviluppato assieme ad altri gestori, presentato oggi, venerdì 2 febbraio, alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, onorevole Gilberto Pichetto Fratin, in un convegno al Klass Hotel di Castelfidardo. Con lui anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. L’ambizioso obiettivo è risolvere le criticità legate al fabbisogno idrico delle comunità che vivono nelle province di Ascoli Piceno, Macerata, Fermo e nella parte sud della provincia di Ancona, attraverso l’interconnessione dei sistemi acquedottistici degli Ato 3, 4 e 5. In pratica, con collegamenti idraulici dai monti al mare. Il costo complessivo stimato delle opere è di circa 500 milioni di euro e sarà sostenuto esclusivamente con finanziamenti pubblici, per questo gli utenti non avranno aumenti sulle tariffe praticate dai gestori.

Le parole del Ministro

«Quella presentata oggi è un’opera a prova di futuro – ha detto il ministro -. Un progetto che lungi da logiche campanilistiche mette in comune le risorse idriche dei territori per una risposta collettiva e condivisa. Un approccio che oltre ad affrontare la criticità idrica mette in risalto la capacità imprenditoriali delle imprese del territorio evidenziandone la capacità di fare squadra. È la realizzazione di quello che ormai posso riconoscere come il mio mantra, la triplice sostenibilità: naturalmente ambientale, necessariamente sociale, inevitabilmente economica. L’acqua, ricordiamolo, è vita in tutti i sensi, per gli individui e le comunità, e il tema del suo uso non va mai trascurato. L’Anello dei Sibillini può rappresentare una infrastruttura chiave per il benessere e lo sviluppo economico della comunità marchigiana».

«L’acqua è un bene essenziale per la vita e lo sviluppo delle nostre comunità, un bene che non deve essere dato per scontato soprattutto in territori più fragili – ha detto il governatore delle Marche Francesco Acquaroli -. Quello presentato oggi è un progetto molto importante sotto molteplici punti di vista: sicurezza, salute, grazie ad una qualità dell’acqua migliore, e tutela dell’ambiente. L’acqua è un bene primario e questa infrastruttura contribuisce a salvaguardarlo in quanto mira a ridurre gli sprechi e a recuperare l’acqua piovana. In un territorio come il nostro un’opera del genere ha un ruolo fondamentale nella mitigazione del rischio ed è di grande valore per le nostre comunità».

Il terremoto del 2016 e i cambiamenti climatici, in particolare i lunghi periodi di siccità, hanno aggravato le criticità idriche del Centro-Sud delle Marche causando disagi alla popolazione, talvolta costretta a razionamenti e ad interruzioni di acqua potabile. Attualmente lo scambio della risorsa idrica non è possibile in quanto non ci sono collegamenti. Invece, attraverso l’interconnessione dei sistemi acquedottistici e il potenziamento delle fonti di approvvigionamento, in casi di emergenza l’acqua sarà ripartita in base al fabbisogno e sarà garantita a tutte le comunità. Il miglioramento qualitativo e quantitativo del servizio idrico coprirà 134 comuni e 778mila abitanti, pari all’incirca alla metà della popolazione marchigiana.

La soluzione è stata illustrata nella tavola rotonda alla quale hanno preso parte anche Guido Castelli, senatore e commissario straordinario di Governo per la ricostruzione, Francesco Battistoni, deputato e vice presidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati, Stefano Aguzzi, assessore all’Ambiente della Regione Marche, e Carlo Ianni, ingegnere responsabile Progetto Anello dei Sibillini. Ad aprire il convegno, moderato dal giornalista Luca Falcetta, un video del progetto e, a seguire, gli interventi di Massimo Palazzesi, presidente di Acquambiente Marche, Maddalena Ciancaleoni, presidente Ciip, Alessandro Gentilucci, presidente Ato 3 Marche, Nicolino Carolini, presidente Ato 4 Marche, e Marco Fioravanti, presidente Ato 5 Marche.

«Dopo anni di studi, siamo arrivati ad una soluzione comune per rispondere alle necessità idriche dei nostri territori – ha affermato Massimo Palazzesi, presidente di Acquambiente Marche-. Finalmente siamo pronti ad intervenire con la creazione di un sistema idrico integrato resiliente per ogni scenario. Il supporto delle istituzioni pubbliche e il coinvolgimento dei gestori del servizio idrico integrato sono fondamentali per la realizzazione del progetto».

Gli interventi da realizzare

Gli interventi prevedono: il reperimento di nuove fonti, un esempio è la risorsa idrica individuata nel nuovo campo pozzi di Grottaccia a Cingoli; la realizzazione di collegamenti con condotte in acciaio per interconnettere i diversi sistemi acquedottistici; il completamento delle infrastrutture e la costruzione di serbatoi di accumulo per garantire grandi volumi di soccorso in condizioni di emergenza. L’impatto ambientale sarà minimo perché le condotte saranno totalmente interrate, mentre serbatoi e potabilizzatori saranno perfettamente integrati al contesto e realizzati con tecnologie green ed ecosostenibili. «L’intervento non sarà invasivo, ma risolutivo delle annose criticità idriche del territorio – ha commentato Maddalena Ciancaleoni, presidente Ciip -. Le caratteristiche qualitative dell’acqua, gli equilibri idrici e le disponibilità dei singoli territori non subiranno alterazioni. Saranno invece potenziate le infrastrutture e valorizzate le attuali risorse disponibili».

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