Ancona-Osimo

Castelfidardo, è di nuovo scontro sull’assistenza ai disabili a scuola

All'attacco l'opposizione. Ecco cosa sta accadendo a scuola iniziata da quasi due mesi

Una seduta del Consiglio Comunale di Castelfidardo
Una seduta del Consiglio Comunale di Castelfidardo

CASTELFIDARDO – Il Comune di Castelfidardo è corso ai ripari dopo le proteste riconteggiando le risorse a disposizione per l’assistenza scolastica ai disabili a scuola. L’altra sera in Consiglio comunale però c’è stata bagarre. L’aumento improvviso dei casi, 12 in più nella scolastica e 5 nella domiciliare, aveva costretto l’amministrazione a rimodulare le ore anche per i nuovi inserimenti, con una variazione integrativa pari a 22mila euro oltre al recupero delle somme disponibili negli impegni già assunti, insufficiente però a coprire le necessità. Così aveva spiegato il sindaco Roberto Ascani.

FdI

Fratelli d’Italia all’opposizione però afferma: «Lo scorso Consiglio comunale abbiamo approvato una mozione che ha impegnato la Giunta e il Sindaco a garantire il 100 per cento delle ore in base ai relativi Pei di ogni utente. Dopo un mese la situazione è rimasta tale e quale, cioè agli utenti già in carico sono state confermate le stesse ore dello scorso anno mentre ai nuovi arrivati sono state ridotte. Praticamente i 25mila presi dal Fondo di riserva sono serviti per “spegnere l’incendio”, placare la contestazione delle famiglie e lasciare soli coloro a cui non è garantito il servizio. Rimaniamo profondamente delusi da questo comportamento perché nell’ultimo Consiglio avevamo percepito una reale volontà nel risolvere il problema. Evidentemente abbiamo una concezione diversa di serietà e di rispetto della parola. Nel 2023, a Castelfidardo, non possiamo tollerare che ci siano ragazzi disabili che non possono partecipare pienamente alle attività didattiche perché non siamo in grado di garantire un servizio da integrare con qualche migliaio di euro: inaccettabile».

Il Pd

Il gruppo consiliare del Pd aggiunge: «Le risorse derivanti dal fondo strutturale ministeriale e dalla Regione, divise per province, arriveranno a fine anno e saranno destinate al servizio per cercare di arrivare a coprire il 100 per cento delle ore richieste. L’assessore ci ha detto che non era prevedibile l’aumento dei casi e che per monitorare i casi futuri si sta creando una rete tra scuole, servizi sanitari e famiglie. Ci viene da dire meglio tardi che mai. Quanto ai contatti con l’Umee, c’è una sola neuropsichiatra infantile per tutto il distretto di Ancona. stendiamo un velo pietoso sul problema sanitario della Regione Marche e sulle mancanza di risposte da parte della direzione dell’Ast (e sembra che verrà una volta a settimana a Castelfidardo per coprire l’assenza di questa figura). L’impegno preso un mese fa in Consiglio Comunale con l’accoglimento all’unanimità della nostra mozione non è stato mantenuto: ad oggi, alcune famiglie hanno ricevuto solo una parte delle ore richieste e ancora non ci è stato spiegato il criterio di assegnazione. Sembra poi che l’assistenza domiciliare partirà dal primo novembre. Insomma, la confusione regna sovrana, su quanto accaduto, su quello che sta accadendo e nel prossimo futuro. Solo una cosa è chiara: la mancanza di volontà di questa amministrazione nel reperire subito, come promesso, tutte le risorse necessarie, tant’è che abbiamo votato contro la variazione di bilancio, nella quale ci aspettavamo uno sforzo maggiore sul versante assistenza alla fragilità».

Solidarietà popolare

Il consigliere di Solidarietà popolare Tommaso Moreschi afferma : «Siamo molto delusi e amareggiati. Ci aspettavamo che con la variazione di bilancio portata nell’ultimo Consiglio comunale l’Amministrazione dimostrasse coraggio e tenesse fede all’impegno assunto il mese scorso nei confronti di tutte le famiglie che stanno vivendo disagi a causa della mancanza di ore di assistenza scolastica e di assistenza domiciliare per i propri figli. Invece, purtroppo, siamo costretti a prendere atto che non c’è stata la volontà di risolvere in pieno la cosa, rimandando il tutto a gennaio, così come aveva anticipato l’assessore Foria in una delle prime commissioni. E’ stata scelta la strada più comoda, ossia quella di attendere il nuovo bilancio, piuttosto che avere il coraggio di rinunciare a spese non necessarie per garantire da subito un diritto ai nostri ragazzi meno fortunati. E la piena responsabilità di tutto ciò è dell’Amministrazione comunale e della maggioranza che dovranno risponderne alle famiglie in termini di affidabilità e credibilità».

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