Ancona-Osimo

Castelfidardo, è morto don Bruno Bottaluscio: proclamato lutto cittadino

Era parroco della chiesa Collegiata Santo Stefano al centro della città della fisarmonica. Proclamato lutto cittadino nel giorno dei funerali

Don Bruno Bottaluscio
Don Bruno Bottaluscio

CASTELFIDARDO – Sarà proclamato il lutto cittadino lunedì pomeriggio (2 ottobre) per i funerali di don Bruno Bottaluscio, parroco della chiesa Collegiata di Castelfidardo morto sabato 30 settembre. Le esequie celebrate da monsignor Angelo Spina si svolgeranno alle 15 nella chiesa Collegiata, mentre già è possibile dare l’ultimo saluto terreno alla Casa del Commiato Alba Nova di via Bramante. Alle 21 la cara salma sarà trasferita in Collegiata per una veglia di preghiera.

«Ci lascia un pastore, una guida spirituale, un amico che quotidianamente ha accompagnato e sostenuto i nostri passi con sapienza, preghiera, profondo impegno ed affetto sincero. Con lui siamo cresciuti individualmente e come comunità. La sua forza e la sua fede ci sono stati di esempio anche nel percorso della sofferenza. Il nostro grazie non sarà mai abbastanza, don Bruno. Ci mancherai enormemente ma sarai sempre nei nostri cuori», ha detto il sindaco Roberto Ascani.

La vita di don Bruno

Era nato ad Ancona il 27 ottobre del 1948 ed era stato ordinato sacerdote il 16 settembre del 1972 nella chiesa parrocchiale di Varano. Dal 1 ottobre 1972 al 31 agosto 1977 è stato vice parroco della parrocchia Pio X di Collemarino. Dal 1 settembre 1977 al 31 agosto 1980 è stato vice parroco della parrocchia la Madre di Dio di Torrette. Il 1 settembre del 1980 viene nominato parroco della parrocchia San Carlo Borromeo di Borgo Rodi dove resta fino al 31 agosto del 1990. Il 30 settembre del 1989 viene nominato parroco della parrocchia Collegiata Santo Stefano di Castelfidardo dove nel pomeriggio del 30 settembre ha terminato i suoi giorni terreni.

È stato insegnante di religione nelle scuole elementari, medie e superiori dal 1972 al 1992. In ogni parrocchia Don Bruno ha svolto la sua azione pastorale con una particolare attenzione alla gente, ai ragazzi, ai giovani, alle famiglie e agli anziani. A san Carlo Borromeo ha avviato il funzionamento della chiesa appena costruita ed ha fondato molte realtà aggregative soprattutto di giovani tra le quali si ricorda ancora la società sportiva san Carlo Borromeo.

Appena giunto a Castelfidardo ha dovuto a rinforzare la struttura della Collegiata che stava manifestando segni di cedimento. Nel tempo non ha mai mancato, come egli stesso osava dire, di renderla “bella” sostituendo le finestre con delle vetrate con la raffigurazione dei santi protettori delle parrocchie e delle chiese della città. Don Bruno ha valorizzato gli artisti della città ornando la Collegiata di loro opere, su temi religiosi e la cripta dove ha ospitato il Museo di arte zambiana ma la sua caratteristica principale è stata quella di lanciare il suo sguardo verso i più bisognosi e di mettere in atto azioni per aiutarli. Con gli altri parroci, nel 1993 ha aperto il centro di ascolto presso il Centro Caritas e Missioni nei locali dell’ex Osfin alle Fornaci dove si avvia la distribuzione di vestiario, mobili e cose varie, soprattutto per gli immigrati, e in un secondo momento anche la distribuzione di pacchi viveri. Nel 2009 iniziano a manifestarsi i primi sintomi di una situazione economica, complessivamente, difficile e l’11 novembre, nella memoria di S. Martino, nei locali della parrocchia delle Fornaci viene aperta una mensa per la distribuzione di pasti caldi. E per ultimo mette in piedi il Centro Pastorale Parrocchiale con sale per il catechismo, ma soprattutto con qualche camera per ospitare chi non ha un tetto e dei profughi provenienti dall’Ucraina. Don Bruno ha rivitalizzato l’Oratorio, non solo come luogo di svago e di preghiera per adolescenti e giovani, ma anche per assisterli nella composizione dei compiti, aiutando soprattutto gli immigrati.

Nei primi giorni del gennaio scorso ha accusato qualche disturbo e dal ricovero sono emerse problematiche complesse che lo hanno portato alla fine della sua vita nel pomeriggio di sabato 30 settembre, al Country ospital di Castelfidardo. In questi mesi di malattia ha sempre tenuto i contatti con i parrocchiani attraverso WhatsApp.

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