Ancona-Osimo

Caro bollette, Anci Marche: «Non spegniamo il Natale, sì alle luminarie ma con sobrietà»

Il Comune di Ancona spegnerà le luci tra le 23 e le 24, spegnimento anticipato anche a Fano. Falconara rinuncia al cielo stellato e Fermo all'albero meccanizzato

Nella foto da sinistra: Valeria Mancinelli, presidente Anci, Michele Maiani, presidente Uncem Marche e Massimo Seri, presidente Aicree Marche

ANCONA- I costi alle stelle dell’energia non spegneranno il Natale. I comuni marchigiani, nonostante le difficoltà dovute al caro bollette, hanno concordato di mantenere allestimenti, addobbi e luminarie per tutto il periodo di festa seppur con una certa sobrietà. Sobrietà intesa come spegnimento anticipato delle luci, luminarie ridotte o rinuncia a qualche allestimento. Accorgimenti che ogni comune prenderà in base alle proprie esigenze. La decisione è stata comunicata da Anci Marche, Uncem Marche e Aiccre Marche nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella nuova sede delle associazioni in Piazza Roma, ad Ancona.

«Già da alcune settimane ci siamo confrontati con i sindaci delle città più popolose delle Marche con i quali abbiamo condiviso la stessa linea sulla gestione delle iniziative per il Natale anche per aiutare le attività economiche – dichiara Valeria Mancinelli, presidente Anci Marche e sindaco di Ancona-. In questo periodo post pandemia, con una guerra in corso e con le preoccupazioni per la crisi energetica c’è bisogno di sentire aria di festa. Per questo abbiamo deciso di mantenere gli allestimenti natalizi ma con qualche sobrietà in più. Nel caso di Ancona installeremo luminarie a bassissimo consumo energetico e le spegneremo prima, tra le 23 e le 24. Per quanto riguarda la ruota panoramica, che ha luci a led, il Comune non ha mai speso un euro perché tutti i costi sono totalmente a carico del gestore. Stessa cosa per la pista di pattinaggio».

Anche a Fano le luminarie si spegneranno prima. «Il Natale sarà come quello dello scorso anno, ma più parsimonioso. Abbiamo ridotto la spesa del 20%– afferma il sindaco Massimo Seri, presidente Aicree Marche-. Con la scelta della sobrietà non vogliamo spegnere la magia delle nostre città nel periodo natalizio, ma vogliamo dare un segnale proprio per il momento storico che stiamo vivendo».

Falconara ha fatto invece la scelta di rinunciare al cielo stellato in Piazza Mazzini, illuminazione che lo scorso anno era stata molto apprezzata e aveva creato un’atmosfera davvero magica. «Facciamo delle rinunce, ma manteniamo le luminarie per dare sostegno e vicinanza ai commercianti, anche loro duramente colpiti dagli aumenti delle bollette. Allo stesso tempo inviamo alla popolazione un messaggio di sobrietà- spiega la sindaca Stefania Signorini-. È giusto non spegnere luci e addobbi, sappiamo quanto il Natale sia importante per i bambini e quanto abbiano già pagato a causa del Covid».

Per il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, «togliere le luci di Natale sarebbe una morte economica. Rinunciamo all’albero meccanizzato e metteremo un timer alle luminarie. La pista di pattinaggio è confermata».

Anche la sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo, appoggia la linea della sobrietà per le luminarie.

Un momento della conferenza stampa

Il tema del caro bollette preoccupa i sindaci e la Mancinelli, numeri alla mano, parla dei costi dell’energia nel capoluogo dorico.

«Quest’anno il Comune di Ancona per la bolletta energetica spenderà intorno agli 8 milioni di euro, il costo delle luminarie lo scorso Natale è stato di 4.500 euro per tutto il periodo. Una cifra irrisoria a confronto. Stiamo facendo molto per l’efficientamento energetico dei 22 mila punti luce della pubblica illuminazione. Dal 2014 abbiamo dimezzato la quantità di energia e adesso acceleriamo con ulteriore efficientamento così da avere una riduzione del 65% rispetto al 2013- riferisce la sindaca di Ancona-. Per aiutare i gestori degli impianti sportivi comunali abbiamo messo 250 mila euro in più nella variazione di bilancio che discuteremo in Consiglio. Ciò è stato possibile con la rinegoziazione dei mutui. Sull’emergenza del costo dell’energia bisogna intervenire al più presto ed imporre un tetto ai prezzi».

«Il caro energia colpisce famiglie, aziende ed enti pubblici. E quando colpisce le amministrazioni locali gli effetti sono diretti e indiretti perché si va a compromettere la capacità di aiutare i cittadini in difficoltà- commenta Seri-. Auspichiamo dal nuovo Governo risorse e aiuti da destinare agli enti territoriali e strumenti normativi che ci consentano di agire. È necessario ridurre i consumi senza creare disservizi e disagi ai cittadini e programmare interventi strutturali per avere risparmi nel tempo. Se le cose non cambiano molti comuni nel 2023 andranno in default».

Michele Maiani, presidente Uncem Marche ha invece rivolto l’attenzione ai borghi dell’entroterra «che devono essere vivi e aperti all’Europa e al mondo».

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