Ancona-Osimo

Carcere di Barcaglione: un polo professionale per il reinserimento lavorativo dei detenuti

Nell'istituto penitenziario di Ancona ci saranno aule e laboratori, per attuare azioni educativo-formative, professionali e di reinserimento socio-lavorativo a favore dei detenuti

Protocollo di intesa firmato dall'assessore regionale Loretta Bravi, il Provveditore reggente Enrico Sbriglia e il Garante dei diritti di adulti e bambini Andrea Nobili

ANCONA – Un polo professionale nell’istituto penitenziario Barcaglione, dotato di aule e laboratori, per programmare, organizzare e attuare azioni educativo-formative, professionali e di reinserimento socio-lavorativo a favore dei detenuti. In via sperimentale, i settori che saranno prioritariamente oggetto delle azioni di formazione professionale sono quelli della meccanica e della ristorazione, per cui la Regione ha stanziato 108mila euro dal POR Marche FSE 2014/2020.

È l’obiettivo del Protocollo di intesa e di collaborazione sottoscritto a Palazzo Raffaello tra la Regione Marche rappresentata dall’assessore al Lavoro e alla formazione Loretta Bravi, il Provveditorato Regionale dell’amministrazione penitenziaria di Emilia Romagna e Marche nella persona del Provveditore reggente Dott. Enrico Sbriglia e il Garante dei diritti di adulti e bambini e Ombudsman delle Marche Andrea Nobili.

Loretta Bravi, assessore al Lavoro e alla Formazione

«La formazione – dichiara l’assessore Bravi – si configura come elemento fondamentale di risocializzazione ed è inserita assieme al lavoro, alle attività culturali, ricreative e sportive, fra gli interventi attraverso i quali principalmente si attua il trattamento rieducativo di queste persone che hanno sbagliato e stanno pagando. Il polo professionale rappresenta la risposta organica, funzionale e articolata delle politiche regionali ai complessi fabbisogni formativi, professionali e di occupazione dei detenuti utile a favorire il trattamento rieducativo ed a agevolare il loro reinserimento socio-lavorativo».

Andrea Nobili, Ombudsman delle Marche

«Sottoscrivo il progetto più qualificante da quando svolgo questa attività – sottolinea il Garante Nobili – Un progetto che riguarda il presente, ma anche il futuro. Senza formazione non può esserci il recupero della persona e la sua risocializzazione. Grazie alla fattiva collaborazione istituzionale e alla sensibilità dell’assessore stiamo lanciando un segnale positivo e questo è il migliore dei modi per chiudere l’anno».

«Questo non è solo un atto convenzionale – evidenzia il Provveditore Sbriglia – ma rappresenta una strategia per il governo delle carceri. Parliamo di una azione di sicurezza  sofisticata ed efficace: è infatti statisticamente provato che di fronte ad una opportunità concreta di lavoro la recidiva crolla. Per esperienza posso dire che ogni volta che diamo ad un detenuto l’opportunità di rigiocarsi la propria vita questa opportunità, nella maggior parte dei casi, viene colta e l’esperimento funziona».Per la realizzazione delle attività potranno essere utilizzate sia risorse istituzionali proprie di ciascun soggetto che risorse derivanti dal POR Marche FSE 2014/2020, dalla partecipazione a bandi pubblici europei, nazionali o da altri contributi pubblici e privati.

Il Penitenziario del Barcaglione dove ieri si è svolta l'iniziativa "Dona un sorriso, la partita con papà"
L’istituto penitenziario Barcaglione

Con il Protocollo d’intesa, gli enti firmatari si impegnano a costituire una sede per la formazione professionale, con l’obiettivo prioritario di assicurare un’offerta formativa,  ai detenuti presenti negli istituti penitenziari marchigiani e in possesso dei requisiti giuridici per l’assegnazione presso la sede di Ancona Barcaglione, al fine di contribuire alla rieducazione, all’acquisizione di competenze professionali spendibili nel mondo del lavoro al termine della pena, di favorire il reinserimento socio-lavorativo e, conseguentemente, abbassare il rischio di recidiva. La scelta della sede è ricaduta sull’istituto Barcaglione, in quanto ritenuto il più idoneo ad ospitare il Polo Professionale. Si tratta infatti di una struttura a custodia attenuata destinata ad ospitare detenuti prossimi alle dimissioni e, comunque, con un fine pena non superiore ad anni 8.

 

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