Ancona-Osimo

Cantieri a rilento nelle Marche: si allungano i tempi delle forniture. Prezzi delle materie prime alle stelle

La tempesta perfetta nell'edilizia. Boom di richieste di lavori, ma le materie prime scarseggiano e toccano prezzi improbabili

ANCONA- Il mondo dell’edilizia sta vivendo la tempesta perfetta. Costi dell’energia insostenibili, materie prime a prezzi mai visti prima e in certi casi addirittura introvabili. In tutto ciò si allungano tremendamente i tempi di consegna delle forniture. Il paradosso, alla fine, si compie guardano da lontano il mercato: i bonus hanno fatto lievitare la domanda, ma le imprese rischiano di rimanere al palo a causa delle oscillazioni vertiginose dei prezzi che non consentono di programmare i lavori. Per fortuna la Regione Marche ha aggiornato il prezzario rimettendo un po’ in equilibrio i costi delle materie prime.

Il costo dell’acciaio

L’acciaio è uno di quegli elementi, come anche il bitume o il cemento armato, imprescindibili all’interno di un cantiere edile. L’anno scorso le imprese lo acquistavano a 60 centesimi al kg, oggi è salito a 1,40-1,50 euro al kg: più del doppio. Un aumento che nell’immediato aveva creato non pochi problemi alla prosecuzione dei cantieri, tanto che la maggior parte si erano fermati. «Poi, finalmente, è stato aggiornato il prezzario regionale» spiega l’ingegnere Stefano Capannelli, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona. Da 1,90 euro al kg del 2020 è stato portato a 2,79 euro al kg. Ciò vuol dire che un’impresa, pur acquistando l’acciaio grezzo a 1,50 euro al kg, nella messa in opera a 2,79 euro riesce a starci dentro con i costi. Se, invece, il prezzario regionale fosse rimasto quello vecchio, a 1,50 euro al kg, sarebbero saltati tutti. «Ma ora che il problema non è più il prezzo – continua Capannelli – è il tempo di attesa per le forniture a complicare la situazione». Risultato: «i cantieri vanno a rilento» ribatte il presidente dell’Ordine. 

Energia a peso d’oro

Il costo dell’energia, poi, è la ciliegina sulla torta. I cantieri stradali, ad esempio, per fare il conglomerato bituminoso utilizzano macchinari che vanno ad energia elettrica. «Su certe categorie di prodotto si soffre parecchio» afferma Andrea Morbidelli, responsabile del settore commerciale e lavori pubblici per l’impresa di famiglia Graziano Belogi Srl che, tra gli incarichi, ha in attivo diversi cantieri nel cratere del sisma. La criticità maggiore è programmare la progressione dei lavori: «tutti i preventivi hanno validità 3-7 giorni – continua Morbidelli – con le continue oscillazioni dei prezzi non è possibile fare previsioni a lungo termine». Ma anche sul fronte del consumo di metano non va meglio: «Ci sono alcuni tipi di lavorazione che necessitano di macchinari a metano – spiega Fabio Fiori, titolare della Fiori Costruzioni Snc e presidente del collegio di Ance Ancona, organismo di rappresentanza degli imprenditori edili – e in questi ambiti i costi del consumo energetico diventano quasi proibitivi». Il governo nazionale, nel frattempo, ha promesso aiuti a compensazione. «Ma ancora si è visto ben poco, quasi nulla» lamenta Morbidelli. Dunque le imprese sperano in un cambio di scenario a stretto giro. E intano si stringe i denti e si naviga a vista. 

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