Ancona-Osimo

Camera di commercio: 300mila euro per le micro imprese

Secondo l'Ufficio Statistica dell'ente un'azienda su cinque chiude nel primo anno di vita. Di quelle aperte nel 2015 il 19% ha cancellato la sua iscrizione al Registro a fine 2016, in tre anni la percentuale di chiusura sale fino al 35%

industria imprese

ANCONA – Far nascere un’impresa oggi è meno complicato che in passato, ma resistere può essere difficile. I dati statistici lo dimostrano: nascono imprese, start up innovative (le Marche e la provincia di Ancona hanno sempre un ottimo posizionamento nella classifica nazionale riferita al numero di iscrizioni nel Registro di questo tipo di realtà aziendale), ma poi quante riescono davvero a diventare grandi, evolversi? Dalle informazioni dell’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Ancona sull’indice di sopravvivenza delle imprese risulta che una su cinque chiude nel primo anno di vita. Delle imprese aperte nel 2015 il 19% ha cancellato la sua iscrizione al Registro a fine 2016, in tre anni la percentuale di chiusure sale fino al 35%.

Di sicuro a farcela sono soprattutto le imprese che osano e investono su certi asset strategici: da qualche anno, innanzitutto aprendosi ai mercati esteri, compiendo scelte di sostenibilità, digitalizzando: in una parola innovando. E se un’impresa medio grande può permettersi di mettere a punto piani di innovazione e pagarsi servizi e assistenza tecnica necessaria a implementarli, le piccole e piccolissime imprese sono tagliate fuori da questo circolo virtuoso. Per questo la Camera di Commercio di Ancona ha stanziato un fondo di 300mila euro per la concessione di voucher alle imprese ancora in fase di start up di micro, piccola e media dimensione (ossia imprese registrate nel Registro delle imprese e attive da non più di 60 mesi). L’avviso pubblico per candidarsi a beneficiare del contributo è on line sul sito www.an.camcom.gov.it , domande inviabili dall’8 maggio.

Giorgio Cataldi, presidente Camera di Commercio Ancona

«Si tratta – spiega il presidente Giorgio Cataldi – di un contributo che coprirà fino al 70% (nel caso di imprese micro e/o a titolarità femminile) delle spese sostenute dalle aziende per progetti di innovazione che potranno riguardare non solo gli aspetti strettamente tecnologici (innovazioni di prodotto o di processo, con particolare attenzione all’ecoinnovazione) o organizzativo-gestionali, ma anche commerciali e di marketing: per intenderci anche lo studio per la grafica di un nuovo marchio. Vogliamo stimolare e sostenere concretamente l’innovazione, ovvero l’unica strada che porta davvero al futuro, a partire dalle piccolissime realtà del territorio spesso legate a tradizione di solida qualità ma che hanno bisogno di una spinta in più per rafforzarsi ed essere davvero competitive. Inoltre come ricordato anche dal Presidente di Unioncamere nazionale, la riforma delle Camere di commercio ci ha affidato una funzione specifica in tema di creazione di impresa e start up, un impegno che intediamo portare avanti intensificando i nostri sforzi per sostenere nel concreto la crescita del nostro sistema produttivo». La misura prevista dalla Camera di Commercio di Ancona prevede un’integrazione di contributo nel caso il progetto di innovazione aziendale conduca poi a una brevettazione, e questo «nell’ottica di una visione premiante rispetto alla cultura della tutela della proprietà industriale, della promozione della cultura brevettuale come baluardo di originalità e qualità delle idee e delle produzioni».

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