Ancona-Osimo

Marco Santini esalta un Marina giovane e ambizioso

Il trentaseienne giocatore biancoblu che ha sfondato il muro delle 150 presenze con il Marina è uno dei baluardi della formazione di mister Gianmarco Malavenda: «Sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra»

Marco Santini, centrocampista Marina Calcio

MARINA DI MONTEMARCIANO- Nel Marina giovane, grintoso e ambizioso guidato da Gianmarco Malavenda non può mancare la giusta dose di esperienza e carisma. A rappresentare nel miglior modo queste caratteristiche è Marco Santini, capitano che ha appena superato il muro delle centocinquanta presenze in biancoblu. Nonostante le trentasei primavere è ancora uno dei migliori centrocampisti della categoria per determinazione, senso tattico e quella spiccata intelligenza che lo fa trovare puntualmente nelle zone nevralgiche del campo. Il pareggio di domenica scorsa con il Tolentino (1-1) ha esaltato la sua prova e quella della squadra al cospetto di un avversario quotatissimo come quello cremisi: «Il pari dell’ultima gara ha confermato che la nostra è una squadra con la S maiuscola dove gli undici scelti di volta in volta dal mister ripagano alla grande la fiducia data. Tutti i giocatori in rosa sono potenziali titolari e questo non può che far bene per quel che concerne la competizione e la qualità. Inoltre si è scelto di allargare la rosa e inserire tanti giovani che stanno assimilando alla grande le nozioni dell’allenatore e rispondendo colpo su colpo alle difficoltà del campionato».

Il Marina oggi si trova alle porte della quota playoff e di smettere di sognare non c’è nessuna voglia: «Per adesso puntiamo a fare bene ogni domenica cercando di raccogliere più punti possibili e mettere in mostra i nostri giovani che, se lasciati tranquilli, dimostrano ogni domenica le loro qualità poi vedremo quello che succederà».

Una stagione che anche a livello personale lo sta consacrando ulteriormente in questa categoria: «Per quanto mi riguarda sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra ed insieme a Ribichini e Maiorano cerco di dare l’esempio in campo e soprattutto fuori. Nonostante i 36 anni mi sento ancora bene ed è fisiologico non riuscire più a rendere al top novanta minuti per trentaquattro gare ma le motivazioni ed il metodo di allenamento dello staff tecnico mi stanno permettendo ancora un buon livello generale».

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