Ancona-Osimo

Insulti, minacce e percosse ai danni di un minorenne, in arresto tre giovani di Ancona

Brillante operazione condotta dalla Polizia di Stato che ha restituito serenità alla famiglia della giovane vittima di bullismo. Eseguite tre custodie cautelari ai danni degli aguzzini poco più che ventenni

ANCONA – Insulti, minacce e percosse ai danni di un ragazzo minorenne per estorcergli denaro, arrestati tre ventenni dimoranti ad Ancona con una lunga serie di precedenti. Finisce finalmente l’incubo per la famiglia del giovane preso di mira, sottoposto a continui atti di bullismo. Provvidenziale l’intervento della Polizia di Stato.

Nelle prime ore della mattinata di ieri i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno eseguito le tre custodie cautelari nei confronti degli aguzzini. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Ancona (dott.ssa Antonella Marrone) a seguito di una delicata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Ancona e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona (titolare dell’indagine dott. Rosario Lioniello, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ancona).

Le vessazioni andavano avanti da tempo, almeno dal giugno del 2015: un lungo ed estenuante periodo fatto di estorsioni, stalking, minacce e percosse ai danni del minorenne, anch’egli di Ancona. Gli arrestati pretendevano da lui somme di denaro o monili in oro, che il giovane si vedeva costretto a prendere in casa.

Nemmeno l’intervento del padre aveva posto fine al continuo bullismo nei confronti del figlio, né il trasferimento per un anno del minore dai parenti in un’altra città. Infatti, alla fine del 2015, appena ritornato ad Ancona, gli atti persecutori sono ripartiti esattamente come un anno prima, portando la famiglia nuovamente alla disperazione.

I tre aguzzini aspettavano addirittura la loro “vittima” sotto casa per maltrattarlo e schiaffeggiarlo al fine di ottenere denaro o altri preziosi, tanto da costringere la famiglia a cambiare quartiere. Ma nemmeno questo è bastato.

Fino a quando non si sono rivolti alla Polizia. «Le approfondite indagini degli agenti della Squadra Mobile e le continue rassicurazioni – spiegano gli agenti – hanno nutrito il minore e la sua famiglia di quella speranza di cui avevano bisogno per vincere il terrore che era calato in loro». Oggi, finalmente, sono arrivati gli arresti.

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