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Boom di contagi nelle scuole di Ancona. Slittano i tamponi tempo zero, i presidi ricorrono alla dad

Ad Ancona i casi di covid tra i banchi scolastici sono in aumento. Soprattutto tra gli under 12. L'azienda sanitaria fatica a tenere il passo e i dirigenti sono costretti a ricorrere alla dad

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ANCONA- Sale il contagio nelle scuole. Più casi tra gli under 12. Il sistema sanitario in affanno non riesce a predisporre il tampone in “tempo 0”. Così si ricorre al vecchio protocollo che prevede l’attivazione della dad anche per un solo caso di positività in classe. 

Dirigenti scolastici in pressing

La situazione negli istituti del capoluogo comincia ad essere preoccupante. Dilagano i contagi, con un’incidenza maggiore negli istituti comprensivi dove la stragrande maggioranza degli studenti under 12 non è stata sottoposta alla vaccinazione. Una situazione che mette i dirigenti scolastici di fronte ad un’ulteriore grado di responsabilità: quello di decidere se mandare in dad l’intero gruppo classe anche di fronte ad un solo caso di positività accertato. O magari anche quando lo studente è assente per sintomi influenzali e quindi in attesa di un responso ufficiale tramite il testing del tampone. Meglio non rischiare, dicono i dirigenti. Ma sta di fatto che non si riesce a mettere in pratica il nuovo protocollo ministeriale che prevede l’attivazione della dad con almeno un numero minimo di 3 contagi accertati nella stessa classe. E questo perché l’Asur non riesce ad intervenire tempestivamente a causa di un’elevata richiesta di tamponi su tutto il territorio. È il cosiddetto stato di sopraffazione di cui si fa menzione nello stesso protocollo. In pratica quando l’azienda sanitaria non riesce a mettere in pratica il T0 (tempo zero) sta al preside decidere il da farsi. 

I numeri

Da un’indagine svolta sulle scuole del capoluogo emerge un dato per nulla rassicurante: 2 classi in quarantena alle scuole elementari Collodi al Pincocchio (una addirittura con 7 positivi), 7 alle scuole Maggini, 1 alle Pie Venerini, 1 alle scuole medie Donatello, 1 alle Rodari e 1 alle medie Enrico Fermi di Torrette. Va meglio negli istituti superiori, dove la percentuale di studenti vaccinati è nettamente superiore. Ma anche qui si registrano casi di positività: 1 al Savoia Benincasa che ha costretto l’intera classe alla quarantena. «Tutto sommato la situazione è ancora sotto controllo, se paragonata a ciò che succedeva nello stesso periodo l’anno scorso – afferma l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Tiziana Borini – ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Anzi, questo è il momento in cui dobbiamo essere tutti molto attenti. Mi rivolgo alle famiglie a cui chiedo di porre la massima attenzione». 

Lo scenario

Si naviga a vista, tra timori di un improvviso incremento dei contagi e l’incertezza della gestione delle quarantene. A preoccupare principalmente è il trend in forte e costante aumento dei positivi tra i più giovani. «Ieri (lunedì 22 novembre, ndr) abbiamo avuto il primo caso accertato di covid – spiega la preside del Savoia Benincasa, Maria Alessandra Bertini – purtroppo la sorveglianza con testing non è stata applicata nell’immediato, quindi tutta la classe è finita in dad in attesa del tampone predisposto dall’Asur». «Tutto sommato siamo in un cauto ottimismo – ribatte Alessandra Rucci, preside del liceo scientifico Galileo Galilei – ma ci sentiamo in dovere di raccomandare alle famiglie e agli studenti stessi di mantenere un comportamento consono alla situazione, per non ripiombare nel dramma dell’anno scorso». 

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