Ancona-Osimo

Bollette choc e affitti, cocktail micidiale per famiglie e imprese. La denuncia del Sunia: «Rischiamo una bomba sociale»

Cresce il numero delle persone in difficoltà che si rivolgono al sindacato per sapere come comportarsi. I problemi toccano anche chi vive nelle case popolari per effetto dei rincari energetici e delle spese condominiali

Casa affitto

ANCONA – La crisi energetica con il caro bollette sta mettendo in difficoltà il mercato degli affitti e cresce in maniera esponenziale il numero delle persone che si rivolge ad avvocati e sindacati nel timore della sfratto. «Le bollette della luce e del gas sono talmente cresciute negli ultimi mesi che chi vive in affitto non riesce più a fronteggiare tutte le spese e si vede costretto a scegliere tra pagare il canone di locazione (affitto, ndr) e le bollette» denuncia Stefano Falcionelli, segretario regionale Sunia Cgil, sindacato unitario inquilini e assegnatari.

Nell’ultimo periodo «sono moltissimi quelli che ci chiedono informazioni sulle conseguenze del mancato pagamento delle bollette, ma anche delle spese condominiali, cresciute per effetto dei rincari al prezzo dell’energia elettrica e del metano». Una situazione che rischia di sfociare in un boom di sfratti. Gli ultimi dati del Sunia si riferiscono al 2020 e raccontano di 724 sfratti nelle Marche, il numero maggiore dei quali riguarda la provincia di Ancona (324). La pandemia di Covid aveva accentuato il fenomeno, ma ora con i rincari energetici la situazione si è fatta «molto più pesante».

«Non abbiamo ancora i dati aggiornati – dice – ma siamo molto preoccupati perché il rischio è che si crei una bomba sociale con una catena di sfratti per morosità». Le difficoltà riguardano anche chi vive nelle case popolari, lamenta il sindacalista: «Se un affitto per una casa popolare costa 50 euro, le spese condominiali sono raddoppiate e sono arrivate a 120 euro, a cui vanno aggiunte quelle per le bollette di luce e metano e molti non ce la fanno».

Stando al calcolo del portale Immobiliare.it, nel 2022 le famiglie italiane che vivono in un appartamento in affitto spenderanno 13.300 euro tra canone e bollette, 1.800 in più rispetto all’anno scorso. Se per un trilocale il canone medio di affitto annuo è pari a 10.524 euro (877 euro mensili), l’incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è di ben 7,7 punti percentuali (nel 2021 il costo ammontava a 9.768 euro – 814 euro mensili). Una quota a cui vanno sommate le bollette di luce e gas. Per il terzo trimestre del 2022, l’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti, calcola un costo annuale del gas naturale pari a 1.730 euro, in rialzo del 46% rispetto allo stesso trimestre del 2021 (1.185 euro). Per quanto riguarda la fornitura elettrica, invece, la bolletta ammonta a 1.120 euro, con un rincaro del +81% rispetto allo scorso anno (618 euro).

Tra i più in difficoltà ci sono i pensionati che percepiscono una pensione bassa, le famiglie monoreddito e quelle numerose. «Tanti di fronte alla scelta se pagare l’affitto o le bollette – aggiunge -, scelgono di pagare quest’ultime per il timore di restare senza luce e metano, perché sanno che prima di uno sfratto in caso di presenza di minori può trascorrere anche un anno. Per altri è ancora più complicato e la scelta diventa tra pagare le bollette e mangiare».

Ad essere in difficoltà sono anche i proprietari delle abitazioni che nonostante il mancato pagamento del canone, sono costretti a pagare le tasse sull’abitazione in affitto e anche delle spese condominiali. «Critica la situazione anche sul fronte degli affitti dei capannoni e delle strutture industriali e commerciali – dice Gabriele Belfatto, responsabile Sunia della provincia di Pesaro Urbino -. Le bollette della luce e del metano sono triplicate e in alcuni casi anche quadruplicate e molte imprese e attività commerciali sono in difficoltà».

Il timore è che con i bilanci delle imprese saltati in aria già a causa della pandemia e ora con il caro bollette, è che molti non riusciranno a pagare gli affitti ai proprietari delle strutture, che a loro volta non potranno restituire le rate dei mutui.

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