Ancona-Osimo

Bilanci e rilancio imprese: un incontro tra Confindustria Marche e Intesa Sanpaolo

Successo di partecipanti al webinar di Confindustria Marche e Intesa Sanpaolo sulla lettura dei bilanci aziendali del 2020 e le misure di sostegno alle Pmi regionali

Gli indicatori economici nazionali e locali iniziano a registrare una ripresa degli investimenti e della fiducia degli imprenditori, in un frangente storico cruciale nel quale sarà fondamentale per il tessuto economico marchigiano saper interpretare i cambiamenti cui la pandemia ha impresso una forte accelerazione, al fine di agganciare una ripartenza che sia quanto più possibile diffusa e strutturale. In questo contesto il dialogo e la collaborazione tra mondo del credito e delle imprese si presenta se possibile ancor più strategico anche rispetto al passato.

Consapevoli della necessità di un’azione coordinata e sinergica – che le ha portate anche a siglare lo scorso aprile una specifica accordo di collaborazione – Confindustria Marche e Intesa Sanpaolo hanno tenuto ieri pomeriggio, mercoledì 7 luglio, un incontro online su uno dei temi di maggiore attualità per le imprese alla luce degli effetti della pandemia: la lettura dei bilanci aziendali del 2020.

Ad aprire e introdurre l’appuntamento Paola Bichisecchi, direttrice generale Confindustria Marche, e Cristina Balbo, direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo, seguite dall’Analisi sull’andamento del contesto macro e dei distretti marchigiani”, curata da Giovanni Foresti, economista della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.

Ad entrare nel vivo e nella parte tecnica del “Rating e nuova definizione di default” hanno invece provveduto Michele Carestiato e Irene Folegatti, rispettivamente responsabile e specialista Crediti della Direzione Regionale Emilia-Romagna e Marche del Gruppo bancario. Chiusura dei lavori, prima delle domande tecniche dei partecipanti, affidata a Stefania Bergamaschi, direttore commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo. Il tutto coordinato da Maria Giovanna Gallo dell’ufficio stampa confindustriale.

«La collaborazione con Intesa Sanpaolo è strategica per le nostre imprese in un momento delicato come quello che stanno attraversando – ha dichiarato Paola Bichisecchi, Direttore Generale Confindustria Marche – A Intesa Sanpaolo chiediamo la massima attenzione nella valutazione dei bilanci e delle strategie e prospettive delle aziende, tenendo conto delle difficoltà vissute nel 2020 a causa della pandemia. Sebbene i dati relativi al 2020 non siano confortanti, nei primi sei mesi del 2021 si avvertono già segnali di miglioramento, ma per agganciare in pieno la ripresa le imprese devono poter contare su allungamento dei prestiti e nuova liquidità per il rilancio degli investimenti in innovazione, digitalizzazione, ricerca e sviluppo, capacità di penetrazione sui mercati esteri».

«Accanto al nostro primo impegno, il sostegno finanziario alle imprese, fin da subito ci è stato chiaro che uno dei temi più importanti da affrontare sarebbe stato la lettura dei bilanci del 2020, anno impattato in modo pesante dagli effetti del Covid – ha spiegato Cristina Balbo, direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo – Siamo impegnati a integrare la loro lettura attraverso la raccolta di tutta una serie di informazioni qualitative e approfondendo la visione dei progetti e delle opportunità prospettiche delle aziende. Tanto più in questa fase banca, associazioni di categoria e imprese debbono dialogare e mettere in campo le sinergie migliori per cogliere le opportunità presenti e prospettiche».

Alcuni dati di contesto sono stati forniti da Giovanni Foresti, economista della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. «La ripresa dell’economia italiana si intensificherà nella seconda parte del 2021: la crescita del Pil raggiungerà il 4,6% quest’anno e il 4% il prossimo – ha affermato nel suo intervento – ma l’uscita dalla crisi non sarà uguale per tutti. Nel 2021 l’economia marchigiana mostra primi segnali di recupero, evidenti dal lieve aumento tendenziale dell’export nei primi tre mesi dell’anno (+3,3%) trainato da meccanica, elettrodomestici e chimica. Restano però lontani i livelli pre-pandemici (-7,6%) a causa delle difficoltà incontrate dalla filiera della pelle che sconta anche maggiori criticità sul fronte economico-finanziario».

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