Ancona-Osimo

Best value awards, ecco i nomi delle quattro aziende marchigiane premiate

Le imprese sono la Rays spa di Osimo (Ancona), la Sabelli spa di Ascoli Piceno, l'Innoliving spa di Ancona e Urbis food di Urbisaglia (Macerata)

Nella foto da sinistra: Sebastiano Di Diego ceo imprenditore Smart, Danilo Falappa ad Innoliving, Giorgio Longhi ad Urbis food e Massimo Cupillari Wealth advisor Banca Mediolanum
Nella foto da sinistra: Sebastiano Di Diego ceo imprenditore Smart, Danilo Falappa ad Innoliving, Giorgio Longhi ad Urbis food e Massimo Cupillari Wealth advisor Banca Mediolanum

MARCHE – Rays spa di Osimo (Ancona), Sabelli spa di Ascoli Piceno, Innoliving spa di Ancona e Urbis food di Urbisaglia (Macerata) sono le aziende marchigiane che hanno primeggiato nelle categorie della quarta edizione Best value award 2021, la ricerca di Imprenditore smart in collaborazione con Banca Mediolanum che analizza la variazione dell’equity value delle imprese marchigiane, il valore delle aziende riferibile agli azionisti, nel biennio 2019-2020. Sono state oltre novemila le imprese analizzate, suddivise in quattro categorie: ghepardo (imprese con valore compreso tra 5 e 10 milioni di euro), pantera (10-50 milioni), tigre (50-100 milioni) e leone (oltre 100 milioni di valutazione); dalle imprese del campione sono state poi estrapolate quelle che hanno registrato la variazione più significativa del loro valore aziendale: le aziende premiate hanno registrato aumenti di valore nel 2020 davvero strabilianti, compresi tra il più 732 per cento e il più mille 718 per cento.

La ricerca

«La nostra ricerca ha permesso di individuare le imprese più solide, quelle che guardano oltre i risultati di breve termine, che lavorano strategicamente sulla lunga distanza e che sono capaci di ottenere annualmente performance significative, anche in un anno così problematico come il 2020», ha spiegato Sebastiano Di Diego, founder di Imprenditore smart e ideatore della ricerca, secondo il quale gli imprenditori non possono più puntare soltanto alla crescita di fatturato. La ricerca ha permesso di capire che le imprese che operano strategicamente, puntando sulle aggregazioni e la crescita dimensionale, sulla tecnologia, sulla managerializzazione, la digitalizzazione, sulla sostenibilità, sui giovani e sulle donne, possono dire la loro anche in periodi complicati come quello che stiamo vivendo. «Il quadro che emerge per le Marche è positivo – ha sottolineato Di Diego -. Un dato per tutti: sono mille 279 le imprese che nel 2020 sono riuscite ad aumentare il loro valore aziendale rispetto all’anno precedente. Considerata la pandemia è un risultato impressionante, che testimonia una capacità di fare impresa che non ha eguali in Italia. Vuol dire che la struttura industriale delle Marche è solida perché è stata capace di fare profitti senza indebitarsi». Qual è la sfida futura di queste imprese? Puntare su governance e continuità generazionale; strategia, innovazione del modello di business e sostenibilità; management e valorizzazione delle risorse umane, con particolare attenzione ai giovani e alle donne; finanza alternativa, come private equity, M&A, Borsa, Minibond ed altro. «Da sempre crediamo nel valore delle persone e del loro operato – ha dichiarato Massimo Cupillari, Wealth advisor di Banca Mediolanum -. Le imprese sono la massima espressione del genio creativo e della tenacia di persone che vogliono fare impresa, che creano lavoro per la propria famiglia, per i dipendenti e per tutto l’indotto. In un territorio come le Marche, peraltro, colpito da un decennio di crisi: dal fallimento di un sistema bancario territoriale, al terremoto del 2016, all’attuale pandemia e le chiusure forzose. Eppure, come emerge dalla ricerca, molte imprese, piccole e grandi, hanno saputo creare valore per sé e per le Marche. Noi crediamo nel valore e per questo sosteniamo per il secondo anno consecutivo Imprenditore smart».

© riproduzione riservata

Ti potrebbero interessare

Gel di Castelfidardo, bilancio 2022 in calo

«Nonostante le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime e il continuo rialzo dei prezzi la società è riuscita a mantenere la quota di mercato», fa sapere l’ad Aroldo Berto