Ancona-Osimo

Barriere e diritti, la battaglia dell’associazione “Coscioni”

La cellula anconetana del sodalizio nazionale si batte da anni per spingere i Comuni anconetani ad adottare il Peba, il piano di eliminazione delle barriere architettoniche. In tanti però ne sono ancora sprovvisti

ANCONA – Fin dal 2012 la cellula di Ancona dell’associazione “Luca Coscioni” ha iniziato nelle Marche una battaglia di civiltà per il rispetto della legge 41 del 1986 che all’articolo 32 commi 21 e 22 prescrive da parte di tutti gli enti pubblici l’adozione del Peba, piano eliminazione barriere architettoniche.

«Purtroppo abbiamo riscontrato, in questi cinque anni di iniziative su questo tema delle barriere architettoniche e sensoriali, la totale illegalità dei comuni delle Marche e della stessa Regione in tema di Peba, perché non hanno adempiuto agli obblighi imposti da questa legge e non hanno redatto il Peba (dopo trent’anni dall’obbligo imposto dalla legge del 1986) – afferma Renato Biondini, segretario della cellula di Ancona -. Per quanto riguarda il comune di Ancona e quello di Loreto abbiamo presentato alla Procura un esposto (il 2 agosto 2015 contro il primo e il 25 gennaio di quest’anno contro la città mariana) per verificare eventuali responsabilità degli amministratori comunali per il mancato adempimento degli obblighi di legge in tema di Peba».

Renato Biondini

Per i Comuni di Castelfidardo, Osimo e Chiaravalle, dopo aver appurato la mancata adozione del Peba, nel corso del 2017 l’associazione ha fatto presentare e approvare nei tre Consigli comunali una mozione che impegna le rispettive amministrazioni comunali ad adottare il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali, così come stanno facendo in altri importanti Comuni marchigiani.

«Il rispetto di questa normativa è importante per adempiere alla legge innanzitutto. Noi diciamo che il rispetto di questa regola è fondamentale per uno Stato democratico – continua Biondini -. C’è da considerare inoltre che si devono tutelare i diritti delle persone con disabilità, come prescritto dalla nostra Carta Costituzionale e da molte leggi emanate per tutelare concretamente le loro prerogative. Per tante persone in condizioni di disabilità infatti, ciò che pregiudica la loro autonomia, indipendenza e inclusione sociale, è rappresentato prevalentemente dagli ostacoli di natura architettonica, le cosiddette barriere architettoniche e sensoriali che impediscono la loro mobilità e quindi la loro libertà di movimento in modo autonomo».

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