Ancona-Osimo

Al bancone solo col Green pass. Il caffè si fa amaro tra rallentamenti e file

Mancava l'ultimo giro di vite per complicare ulteriormente il lavoro agli operatori della somministrazione. Parola a Michele Zannini del Caffè Giuliani di Ancona

ANCONA- Il servizio al bar diventa un percorso ad ostacoli. Tra il controllo del green pass anche per accedere al bancone e le file che inevitabilmente si creano all’ingresso, lo stop and go per il caffè si trasforma in una sosta più lunga del previsto. E c’è chi addirittura preferisce rinunciare. Sul fronte degli operatori il problema è importante e di tipo economico. Perché alcuni bar sono stati costretti ad assumere personale in aggiunta, con l’unica mansione del check in all’ingresso

Rallentamenti al bar con le nuove regole

Funziona così: prima passare in cassa per il controllo green pass, oppure presentarsi col certificato in mano direttamente al bancone. Lì un addetto effettuerà il controllo. Facile a dirsi. Ma nella realtà sono alcuni semplici passaggi in più che subito provocano un effetto: il rallentamento del servizio e l’attesa più lunga per i clienti. Se poi si verifica l’intoppo di un tablet che non legge il qr code di un cliente, allora il tempo di attesa diventa ancora più lungo.

«È complicato lavorare così – sbotta Michele Zannini del Caffè Giuliani – noi abbiamo dovuto assumere due persone in più, solamente per fare il controllo dei green pass». Ogni locale, infatti, in base alla conformazione e alla suddivisione degli spazi, ha dovuto approntare una soluzione quasi tagliata su misura. «Noi abbiamo la cassa che è anche tabaccheria – spiega Zannini – quindi abbiamo preferito posizionare il punto di controllo green pass all’altezza della cassa che si trova proprio all’ingresso del locale. Così chi deve solo acquistare le sigarette fa subito. Mentre chi deve andare al bancone o sedersi al tavolo viene controllato prima di entrare». E tenuto conto che il Caffè Giuliani fa apertura dalla colazione al dopo cena, sono praticamente due turni di servizio. «Quindi due dipendenti – sottolinea Zannini – tutti costi che restano in capo all’azienda e che non possono essere né spalmati, né compensati». 

Soluzioni smart

Il rallentamento del servizio è il problema principale. Il caffè al bar, una volta, era una sosta veloce. Una scusa per scambiare quattro chiacchiere col barista o con gli habitué e poi rimettersi in macchina o al lavoro. Adesso è quasi uno sforzo: bisogna prima mettersi in fila, aspettare, rispettare il distanziamento, evitare di assembrarsi. «Noi ci siamo attrezzati con dispositivi di lettura automatica del green pass direttamente sul bancone – racconta Simone Boari di Rosa Food – così il cliente può fare autonomamente la lettura del proprio certificato, e il dispositivo attraverso un beep segnala l’avvenuta certificazione. Stiamo cercando di automatizzare il più possibile la procedura attraverso soluzioni smart, così da poter lavorare più serenamente».

Perché l’altro problema riguarda proprio le condizioni in cui gli operatori si trovano a dover lavorare. «Inasprire le regole vuol dire anche creare della confusione verso i clienti che si trovano disorientati di fronte a nuove norme che vengono introdotte all’ìmprovviso – dice Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali -. Ci stiamo adoperando per spiegare alle imprese come devono comportarsi e suggeriamo le modalità più corrette per continuare ad offrire un servizio all’altezza, nonostante i vari ostacoli». 

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