Ancona-Osimo

Autorità portuale, cambio della guardia? La Camera di Commercio Marche non ci sta

Il presidente Gino Sabatini: «L’unanimità bipartisan dei consensi espressi in questi giorni nei confronti del Presidente Giampieri non è formale»

Una veduta del porto di Ancona

«Il porto di Ancona non bisogna solo apprezzarlo per quello che rappresenta e per il fascino che esprime, ma soprattutto conoscerlo profondamente all’interno di un sistema portuale regionae e irregionale che ha il suo fulcro nello scalo del capoluogo marchigiano». Interviene così il Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, a proposito dell’ipotesi di un cambio della guardia alla guida dell’Autorità Portuale.

Gino Sabatini Presidente della Camera diCommercio delle Marche

«Da alcune settimane, il porto di Ancona e tutti quelli del Sistema sono oggetto di progettualità che guardano al futuro e all’utilizzo efficace delle risorse del Recovery Fund – aggiunge -, senza contare i progetti già avviati e gli altri in fase di completamento. Tutto questo dovrebbe consigliare una riflessione molto approfondita sulla guida dell’Autorità, fondata sulla competenza, sul lavoro fatto, sulla capacità di interagire con le istituzioni pubbliche, gli corpi intermedi e i privati».

Secondo Sabatini, sullo scalo «si è raggiunto dopo tanti anni di immobilismo e polemiche un equilibrio che rappresenta una buona pratica da esportare anche in altre realtà. L’unanimità bipartisan dei consensi espressi in questi giorni nei confronti del Presidente Giampieri non è formale: evidentemente va presa in considerazione e sono convinto che la ministra De Micheli, che più di ogni altro nel governo conosce le Marche, ha la sensibilità e la forza per far prevalere competenza, qualità del lavoro, visione e risultati».

Sabatini conclude augurandosi che «il porto di Ancona non solo non perda la sua centralità, ma esca rafforzato proprio confermando l’attuale governance, facendo da traino all’economia di tutti gli scali portuali delle Marche, e all’economia dell’indotto nella sua generalità e in tutti i territori interessati».

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