Ancona-Osimo

Turisti parigini in visita ad Ancona: «Città magnifica ma da valorizzare» – FOTO

L'associazione culturale francese Polimnia alla scoperta della Dorica con la guida turistica Annalisa Trasatti. La direttrice Perugini: «Stregati dalle bellezze e dalla cucina del territorio. Ma alcune chiese e musei erano chiusi»

Foto tratta dalla pagina Fb Polimnia (per gentile concessione della direttrice)

ANCONA – Parigi sceglie Ancona: i turisti in città per visitare le bellezze del capoluogo. L’associazione culturale francese Polimnia si fermerà fino a domani (19 aprile). Un viaggio di circa 15 giorni con due gruppi, organizzato dalla responsable pedagogique (la responsabile pedagogica, più comunemente direttrice) Francesca Perugini.

Con lei, a guidare i due gruppi (formati ciascuno da 18 persone), anche la guida turistica Annalisa Trasatti, conosciuta in città come la Sindaca di Capodimonte. I nostri cugini francesi sono arrivati con un volo diretto da Parigi e in una settimana hanno visitato la Riviera del Conero e non solo. Sono infatti stati pure a Recanati, nella casa natale di Giacomo Leopardi. Quindi, sono andati alla scoperta del mare di Portonovo, passando per il Cardeto e il colle Guasco.

Annalisa Trasatti, guida turistica di Ancona (Fb Polimnia)

Oggi (18 aprile), visita nel più famoso e colorato vicolo di Ancona, via degli Orefici e due chiacchiere con i titolari di ˊA tinturaˊ e ˊLa congregaˊ. L’associazione Polimnia, per la cui fondazione, 20 anni fa, ha contribuito Perugini, ha lo scopo di diffondere la cultura e la lingua italiana all’estero.

«Abbiamo scelto Ancona perché – spiega la direttrice – la conoscevamo poco e ne avevamo sentito parlare pochissimo. E poi perché si affaccia sul mare. Mi è sembrato quasi assurdo non conoscerla. Qui, sono venuta due volte e sono rimasta stupita. Com’è possibile che non se ne parli mai? Com’è possibile che la gente, compresi i marchigiani che ora vivono in Francia, credano poco in questa città? È molto strano, ma si avverte un forte legame tra la città e la gente. Ogni volta, vedo posti che non conoscevo e rimango ammaliata».

I parigini, quasi tutti pensionati, in gran parte ex insegnanti o medici, si dicono entusiasti della città: «C’è il porto, luogo importante della città, il commercio, delle belle piazze. In realtà, non trovo punti critici da sottolineare», evidenzia Eveline. Concorde Françoise, che definisce Ancona come «une ville agréable. Anche gli abitanti sono «gentili e la città è bella, le piazze sono accoglienti e il porto è pieno di charm». Per Anne, niente a che vedere con «Bologna, troppo caotica in confronto alla calma del capoluogo marchigiano».

«La vostra – riprende poi la direttrice Perugini – è una città fatta a strati, con la natura e le pietre che si incastrano, aperta sul mare e con scorci mozzafiato. Offre un punto di vista inedito in questa Italia sempre tirrenica. Ancona – prosegue – è una grande città marittima sull’Adriatico, il mare che nella testa degli italiani è un luogo di vacanze. Trovo che sia un magnifico posto da sfruttare, avete un patrimonio e non ve ne rendete conto, mettetelo a frutto – il suo invito – fatelo conoscere, parlatene. Siatene convinti anzitutto voi stessi che casa vostra sia un posto bello, perché altrimenti nessuno ci crederà».

A far storcere il naso ai turisti, però, sono le poche indicazioni e la scarsa attenzione alla comunicazione per chi viene da fuori: «La pinacoteca era chiusa, così come alcuni musei. L’Archeologico è meraviglioso, ma la Loggia dei Mercanti non ha alcuna indicazione sulla possibilità di visite. Io mi sono limitata a fare capolino durante gli eventi, ma servirebbe aprirla al pubblico e mostrare quel palazzo unico. Se no, si rischia di passarci davanti e non accorgersi neppure che esista».

«Ciò che si nota subito, ad Ancona, è che se il turista vuole avere informazioni meramente turistiche, effettivamente va alla ricerca dell’ufficio del turismo e trova un casottino in piazza Roma, una piccola edicola riadattata – per così dire – che è sì carina, ma è ideale per un paesino, non certamente per un capoluogo di regione. Insomma, forse la città meriterebbe qualcosa di più, in un luogo maggiormente visibile per chi arriva a piedi, in macchina o in treno».

«Tante le chiese chiuse (!) che si possono vedere solo da fuori, anche se alcune – grazie al cielo – sono aperte e meravigliose. Serve una comunicazione più chiara e mirata per i turisti – il suggerimento del gruppo – Sapete, per chi viaggia da solo, è ancora più difficile scoprire una città. La vostra ha un tessuto storico antichissimo, percorsi molto belli, fatti di stratificazioni e aspetti interessanti».

La comitiva Polimnia è andata a teatro e ha visto i cinema dorici. Nei giorni scorsi, i francesi hanno anche trascorso una serata di festa al Circolo degli sbandati con il Duo Acefalo. «Nel prossimo viaggio, chissà, potremo andare a Castelfidardo. Per chi avesse voglia di conoscere, ci sarebbe un materiale infinito di tradizioni e bellezza». Senza parlare della gastronomia: «Abbiamo scoperto tante cose nuove, a partire dai nomi di pesci e molluschi sconosciuti, come il mosciolo o la ragusa, i bombetti e la pizza al formaggio. Ah– fa notare il gruppo – a sorprenderci è stato anche il fatto che voi dite ˊIn Anconaˊ e non ˊAd Anconaˊ». Ma questa è tutt’altra storia.

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