Ancona-Osimo

Posticipata la pesca del mosciolo selvatico di Portonovo, Rubegni: «Cambiamenti climatici e pesca illegale minacciano il mitile»

Gli amanti del mitile dovranno attendere fino al 15 giugno per poterlo gustare di nuovo

Il mosciolo selvatico di Portonovo

ANCONA – Posticipata di un mese la pesca del mosciolo selvatico di Portonovo. Gli amanti del gustoso mitile dovranno attendere fino al 15 giugno per poterlo gustare di nuovo. Un provvedimento che si è reso «necessario per tutelare la sopravvivenza di questa specie, dopo che nelle ultime due stagioni c’è stata scarsità di prodotto» spiega Roberto Rubegni, presidente Slow Food Ancona.

A mettere a rischio la sopravvivenza del delicato mitile sono «i cambiamenti climatici e la pesca illegale» prosegue «bisogna iniziare a pensare a delle misure compensative sia contro i cambiamenti climatici, che contro la pesca illegale, che vadano oltre provvedimenti come lo stop alla pesca adottato negli ultimi due anni». Da disciplinare la pesca del Mosciolo Selvatico di Portonovo, presidio Slow Food, si effettua nel periodo che va dal 15 maggio al 31 ottobre, la decisione di slittare la riapertura della pesca «è stata assunta d’intesa con la cooperativa pescatori di Portonovo e con le altre cooperative che effettuano la pesca del mitile».

La temperatura del mare, che nell’ultimo anno in particolare è stata più volte più elevata rispetto alla media stagionale e la scarsità di piogge hanno minato l’habitat del Mosciolo: «È un mitile molto sensibile e l’acqua calda interferisce con la forza del bisso con il quale è attaccato allo scoglio, questo si indebolisce – spiega – e il Mosciolo si stacca dallo scoglio e muore. Il Mosciolo Selvatico di Portonovo – aggiunge – è una unicità nel panorama nazionale, è l’unico esempio di pesca di cozza selvatica, le altre sono tutte allevate. Tutelando il Mosciolo garantiamo la sopravvivenza di una tradizione molto importante per il territorio».

Il Mosciolo Selvatico di Portonovo è un prodotto fortemente identitario per il territorio, una tradizione molto sentita, ad Ancona, nella Baia, e lungo la Riviera del Conero, dove è il protagonista di molti piatti che i ristoratori del posto annoverano con orgoglio nei loro menù.

Simone Baleani, consigliere nazionale della Federazione Italiana Cuochi e vice presidente Unione Regionale Cuochi Marche spiega che lo slittamento della pesca non darà «nessuno scossone ai locali di Portonovo, anzi questo slittamento della data di inizio della pesca ci riporta ai ‘tempi giusti’ delle stagioni. E cioè come per i contadini e gli allevatori, anche i pescatori grazie alla loro sapienza, decidono che non è ora di raccogliere quello che è un prelibato e sano frutto del nostro mare, il Mosciolo appunto».

Per lo chef, che è anche portavoce della Comunità del cibo di Portonovo di Slow Food, occorre ridare «valore al tempo dell’attesa. Torniamo ad avere voglia di qualcosa e di entusiasmarci quando con l’arrivo di una nuova stagione ritorniamo ad assaporare un prodotto, un cibo che non può essere che ‘Buono, Pulito e Giusto’».

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