Ancona-Osimo

Ancona, la Polizia di Stato celebra i suoi 172 anni nel segno di «esserci sempre»

Il messaggio del questore Capocasa agli studenti: «Non siate indifferenti, siate lampioni in mezzo alla strada, conquistatevi il testimone»

La cerimonia stamattina alle Muse

ANCONA – La Polizia di Stato ha celebrato i suoi 172 anni e lo ha fatto al Teatro delle Muse di Ancona davanti a una platea gremita di autorità, forze dell’ordine e studenti. Evento andato in scena stamattina, con il contorno musicale degli Opera Pop, duo che prima ha interpretato l’Inno di Mameli e poi altri celebri brani, come Con Te Partirò, Nessun Dorma e Libiamo Ne’ Lieti Calici.

La celebrazione è cominciata con la lettura dei messaggi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi e del capo della Polizia, Vittorio Pisani ed è proseguita subito dopo l’ingresso del prefetto Saverio Ordine e del questore Cesare Capocasa, accolti dal picchetto d’onore. Tra i presenti, in prima fila anche lo schermitore azzurro delle Fiamme Oro, l’anconetano Tommaso Marini, già qualificato per le prossime Olimpiadi e portacolori del gruppo sportivo della Polizia, oltre che dl Club Scherma Jesi, fiorettista campione del mondo che il questore Cesare Capocasa, nel suo discorso, ha definito «mix di energia, talento e sana follia».

Un lungo intervento, quello dell’uomo al vertice della questura anconetana, in cui ha toccato le tante aree d’intervento che interessano maggiormente la popolazione, specie in questo periodo, partendo dal terrorismo e dalle guerre, ma anche dai più fragili, dagli esclusi, da chi fugge dai conflitti.

«Esserci sempre – ha detto il questore –. Il comune obiettivo è quello di garantire la sicurezza e quindi la libertà, perché non esiste libertà se non è garantita la sicurezza del vivere quotidiano. Esserci sempre è anche un solenne impegno di misurarci con le nuove sfide. Non possiamo nascondere la complessità dello scenario che abbiamo di fronte, come il terrorismo con la sua carica di ultraviolenza e di dimesione transnazionale. Il conflitto in Medio Oriente, la strage di Mosca possono fare da cassa di risonanza per il messaggio jihadista e innescare lupi solitari infiltrati in Europa. Così come dobbiamo tenere conto delle immigrazioni, sempre a rischio di sfruttamento da parte di organizzazioni terroristiche. Il rischio zero non esiste, dobbiamo intercettare i sintomi, i segni premonitori e renderli patrimonio comune come scambio di informazioni per essere il miglior argine possibile a ogni forma di terrorismo».

E poi l’insidia della criminalità organizzata, altro tema toccato dal questore Capocasa: «Falcone ci ha insegnato che per combattere la mafia bisogna seguire il denaro, questa deve diventare una consapevolezza a livello globale, grazie alla tecnologia digitale che consente di tracciare flussi finanziari».

Ma anche il fenomeno dilagante della violenza di genere: «Dati inquietanti e intollerabili, una velenosa gramigna che affligge la nostra società, un crimine odioso, negazione della ragione e del rispetto, un problema di civiltà che richiede un deciso cambiamento culturale capace di coinvolgere tutti, soprattutto il sistema scuola, l’architrave della società civile». E il messaggio agli studenti: «Non siate indifferenti, siate lampioni in mezzo alla strada, le conquiste della legalità ogni giorno vanno confermate, siate protagonisti, non aspettate che vi cedano il testimone, ve lo dovete conquistare».
Capocasa ha poi parlato anche dei fenomeni di criminalità minorile e, non da ultimo, dei reati informatici «che rappresentano la nuova frontiera del crimine. Degrado, delinquenza comune e comportamenti di inciviltà incidono sulla qualità della convivenza civile. E’ un’istanza forte e legittima che deve essere soddisfatta nella vita quotidiana». Negli ultimi due anni oltre 800 misure di prevenzione, ha ricordato sempre il questore: «Numeri senza precedenti, misure finalizzate a evitare la commissione di reati da parte di determinate categorie di soggetti, che hanno contribuito a contrastare la criminalità comune, per migliorare la qualità della convivenza civile». Poi ha ricordato il controllo sugli stranieri, l’attività di rimpatrio o di accompagnamento presso i Cpr di coloro che non hanno titolo di ingresso o permanenza, e tutte le attività connesse agli sbarchi, identificazione, regolarizzazione, affidamento dei minori e altri servizi legati all’ordine pubblico.

A termine della cerimonia, la consegna delle ricompense da parte del prefetto e del questore, tra i quali gli agenti che si sono distinti a Senigallia in occasione dell’alluvione del 2014 e altri. Diffusi, a margine, i dati relativi alle operazioni di maggior rilievo condotte dalla Polizia di Stato nella provincia di Ancona nel periodo dal 1 aprile 2023 al 31 marzo 2024, tra cui spiccano i 90 Dacur di cui 20 nei confronti di minorenni, i 23 ammonimenti nel contrasto alla violenza di genere e i 41 Daspo riguardanti, appunto, gli eventi sportivi.

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