Ancona-Osimo

Osimo, Italia nostra propone un progetto per rivalutare l’area dell’ex ospedale di San Sabino

Tanti anni fa sarebbe dovuto sorgere l’ospedale di Osimo in quell’area a San Sabino, oggi in degrado. C'è grande interesse a portare in vita il parco attorno

Italia Nostra alla presentazione del progetto
Italia Nostra alla presentazione del progetto

OSIMO – Si è svolto sabato 13 aprile nella sede della Lega del filo d’oro l’incontro organizzato dalla sezione osimana di Italia nostra dal titolo “Area ex ospedale San Sabino di Osimo. Proposte per un nuovo parco culturale didattico e land art”. Tanti anni fa sarebbe dovuto sorgere l’ospedale di Osimo in quell’area a San Sabino, oggi in degrado.

In tutti questi anni è stato chiesto da tante associazioni e cittadini la possibilità di rimessa a nuovo per donarla alla città stessa. La zona adesso è pronta a riprendere vita dopo la modifica al piano regolatore, invocata tra tutti da Italia nostra e non solo, che si è sempre interessata al problema del recupero dell’area. Le sue potenzialità sono notevoli e si sta cercando di capire come valorizzare quel patrimonio. La nuova destinazione urbanistica propedeutica al progetto è inserita nel Puc che è appena approdata per l’ok definitivo in Consiglio comunale.

Il progetto

«Nel convegno sono intervenuti esperti del settore che hanno già realizzato parchi importanti e funzionali, tra questi il parco “Stella sella” in Trentino Alto Adige – hanno detto da Italia nostra -. Si propone un parco polifunzionale per cittadini e turisti, un’area verde arricchita di opere d’arte con percorsi didattici e sportivi per le scuole e per i diversamente abili, vista la presenza nel territorio della Lega del filo d’oro e di altre organizzazioni inclusive», dicono dal Consiglio direttivo.

Per quanto riguarda i fondi ci sarebbero anche quelli del contenzioso legale legato proprio al caso annoso dell’ospedale, da cui il Comune conta di recuperare circa 700mila euro. Il progetto potrebbe interessare più Comuni, l’area infatti si trova al confine con Castelfidardo e potrebbe creare un indotto turistico utile a molti.

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