Si moltiplicano le segnalazioni di meduse da parte dei pescatori. Gli avvistamenti non sono avvenuti lungo la costa marchigiana, ma al largo, a circa «30 miglia» spiega Apollinare Lazzari, della cooperativa produttori di Ancona. Un fenomeno che «sta mettendo in difficoltà l’attività di pesca, non solo della Marineria di Ancona, ma anche di Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto. Ne stiamo vedendo molte – spiega – non sono le solite meduse presenti nella nostra costa, sono caratterizzate da una testa di colore rosso: ne avevo viste anche in passato, ma non così numerose. Per fortuna non sono sotto costa, per questo non creano difficoltà alla balneazione, ma solo alla pesca, inoltre non sono pericolose, non pungono».
Il fenomeno verrà segnalato nei prossimi giorni al Cnr Irbim di Ancona. Nell’attesa che gli esperti si pronuncino gli organismi gelatinosi all’apparenza sembrano delle meduse. «La difficoltà per i pescatori è legata al fatto che questi organismi gelatinosi si attaccano alle reti da pesca e quando le tiriamo su sono vuote perché creano una sorta di tappo che non fa entrare il pesce nella rete, ma solo le meduse. La scorsa settimana – prosegue – la maggior parte delle imbarcazioni hanno avuto un calo intorno al 50% del pescato».
Una nuova grana per il settore che già da tempo affronta una serie di difficoltà: dal caro carburante nel post pandemia agli effetti del cambiamento climatico fino al calo del pesce.


Il problema meduse crea danni economici all’attività di pesca: i motopescerecchi rientrano con meno pescato e sono costretti a spostarsi di zona, con maggiori consumi di carburante. «Per ora stiamo tamponando – dice – spostandoci di zona, speriamo sia un problema passeggero, anche perché quest’anno il pesce è molto meno rispetto all’anno scorso: abbiamo ovviato alzando un po’ i prezzi, ma ora le meduse ci preoccupano».
Gli organismi gelatinosi hanno fatta la loro comparsa da circa «un mese. Prima erano poche e solo in alcune zone, ma adesso il fenomeno è aumentato e sono tante».
Ad aumentare sono stati i prezzi delle sogliole, arrivati fino a 24 euro per un pesce di taglia grande, in aumento anche il merluzzo a causa delle ridotte quantità. «Con le scuole chiuse – dice – vendiamo meno pesce, l’80% del pescato viene acquistato dalla grande distribuzione».