Edilizia in calo, Rossi della Cna: «Nelle Marche ricostruzione post sisma tiene a galla il settore»
Ancona-Osimo

Edilizia in calo, Rossi della Cna: «Nelle Marche ricostruzione post sisma tiene a galla il settore»

Il presidente regionale della Cna Costruzioni evidenzia che, mentre nelle province colpite dal sisma la ricostruzione genera lavoro, nelle altre il settore inizia ad andare in sofferenza. «Preoccupa la scadenza del Pnrr»

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Immagine di archivio

La produzione delle costruzioni cala nel mese di marzo segnando un -0,4% rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre 2025, la produzione nelle costruzioni aumenta del 2,6% nel confronto con il trimestre precedente. È la fotografia scattata dall’ultimo report dell’Istat.

Su base tendenziale, l’indice corretto per gli effetti di calendario registra a marzo 2025 un incremento del 4,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a marzo 2024), mentre l’indice grezzo cresce del 6,2%. Nella media dei primi tre mesi del 2025, l’indice corretto per gli effetti di calendario aumenta in termini tendenziali del 3,4%, mentre l’indice grezzo cresce dell’1,4%.

Marco Rossi, presidente regionale della Cna Costruzioni, parla di un calo «annunciato già da parecchi mesi nell’edilizia residenziale e privata, dove si registra una fortissima riduzione a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime che sono ancora troppo elevati». Rincari che spingono moltissimi «a non investire nelle abitazioni e a rimandare i lavori di ristrutturazione nella speranza che i prezzi calino».

A causare il rialzo dei prezzi secondo Rossi non sarebbe stato il 110% ma piuttosto questo sarebbe derivato dalla pandemia, dai conflitti in atto e dal rincaro energetico: «L’edilizia è un settore fortemente energivoro: – spiega – ferro, mattoni, cemento ed isolanti sono tutti materiali che richiedono molta energia per essere prodotti. Ora con questi prezzi elevati le persone fanno fatica a fare nuovi lavori».

«Indispensabile – secondo il presidente regionale della Cna Costruzioni – che il governo, che ha riservato il 50% come incentivi per i proprietari della prima casa e al 36% per gli altri (che saranno eliminati negli anni successivi), riducendo così la platea dei beneficiari, riveda le politiche degli incentivi per sostenere l’edilizia»

«Nelle Marche la situazione è meno negativa» rispetto al quadro nazionale perché la ricostruzione post sisma «permette al settore di continuare a tirare, ma non riesce comunque a compensare il calo registrato dall’edilizia privata. Inoltre, se l’area del cratere è piena di lavoro, in provincia di Ancona e di Pesaro Urbino invece il settore comincia ad andare in sofferenza».

A preoccupare è anche il fatto che nel 2026 scadrà il PNRR e il timore è quello di un calo drastico. «Anche la filiera soffre: i rivenditori di materiali edili sono in crisi così come i produttori di materiali. L’auspicio – conclude Rossi – è quello che il governo riveda gli incentivi sulla scorta del Green deal europeo».