Ancona-Osimo

Blackout in Spagna e fragilità del sistema, il prof Passerini: «In Italia siamo più preparati. Le rinnovabili sono inevitabili»

Elettrodomestici, Internet, reti telefoniche produzione industriale, illuminazione, treni e aerei: tutto dipende dalla corrente elettrica. Un sistema molto delicato e complesso

energia elettrica, black out
(Foto di Tom da Pixabay)

Il blackout che nei giorni scorsi ha lasciato al buio la Spagna, il Portogallo e parte della Francia accende i riflettori sulla fragilità di un sistema in cui la corrente elettrica, Internet e smartphone sono i protagonisti della società moderna. E dire che solo poco tempo fa, a fine marzo, la Commissione Europea aveva lanciato nel suo piano per le emergenze il cosiddetto kit di sopravvivenza per prevenire e rispondere a minacce quali quelle alla cybersecurity, conflitti geopolitici, interferenza straniere, cambiamenti climatici e catastrofi naturali.

«Quello che è accaduto in Spagna dimostra la fragilità delle reti elettriche» spiega Giorgio Passerini, docente di Fisica Tecnica Ambientale all’Università Politecnica delle Marche. Corrente elettrica, elettrodomestici, riscaldamento, Internet, reti telefoniche solo per guardare alle abitazioni, produzione industriale, illuminazione pubblica, treni e aerei, ospedali ed emergenze garantiti con i generatori. In caso di blackout un intero sistema va in panne in pochi secondi con effetto domino.

«L’energia elettrica è una infrastruttura critica tra le più strategiche di un Paese» osserva Passerini, perché la sua interruzione può compromettere servizi essenziali e anche la sicurezza nazionale. In ogni momento della giornata «c’è un ‘mondo’ che lavora per garantirci la corrente elettrica quando ci serve e nella giusta quantità. Oggi è sempre più complesso gestire questa rete della quale fanno parte anche le fonti rinnovabili come fotovoltaico ed eolico».

L’esperto fa un esempio: «Con l’arrivo del maltempo passeremo da una produzione di alcune decine di gigawatt da fotovoltaico della giornata di domenica, per cui è previsto bel tempo, a un lunedì in cui la produzione sarà quasi a zero. La rete elettrica deve rimanere in perfetto equilibrio fra produzione e consumo – prosegue – e questo equilibrio viene raggiunto bilanciando le richieste della rete con la produzione, si tratta di un meccanismo molto complesso e fragile».

Passerini spiega infatti che «alcune produzioni di energia elettrica non possono essere interrotta come le centrali atomiche e le grandi termoelettriche (carbone o gas), mentre altre richiedono troppo tempo per essere riaccese una volta spente. Quello che è accaduto in Spagna probabilmente è dovuto a un miss match tra produzione e consumo. In Italia abbiamo fatto investimenti enormi per mantenere la rete elettrica in equilibrio, possiamo contare su molte centrali idroelettriche reversibili, siamo più preparati della Spagna che invece sta producendo quasi tutta l’energia elettrica da fonti rinnovabili. In futuro dovremo fare riferimento alle smart grid, ovvero alle reti controllate da pc, interconnesse e semiautomatizzate che rendono la rete più stabile e consentono di gestirla più facilmente».

«Abbiamo due rinnovabili a basso costo: il fotovoltaico e l’eolico – dice -, ma dobbiamo deciderci a installare gli impianti eolici, anche offshore, per la produzione di energia elettrica anche con maltempo. Inoltre, in alcune zone del Paese potremmo utilizzare il geotermico. Le rinnovabili ormai sono inevitabili» conclude.