Ancona-Osimo

Assemblea nazionale Cna, il premier Conte: «Dialogare insieme per trovare le giuste misure»

Il presidente del consiglio ospite al Pala Prometeo in occasione dell'appuntamento annuale dell'associazione di categoria. Oltre 5mila le persone presenti

ANCONA – «Gli artigiani rappresentano il mondo degli italiani laboriosi che rendono sempre più grande l’Italia nel mondo». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad Ancona per l’assemblea nazionale di Cna al Pala Prometeo dove sono giunti da tutta Italia più di 5 mila tra artigiani, imprenditori e pensionati iscritti alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa. Per la prima volta l’assemblea nazionale si è tenuta nelle Marche, una scelta fortemente voluta dai vertici nazionali e regionali, sia per la buona immagine che si sono ritagliate le imprese artigiane delle Marche sul panorama nazionale sia per tenere accesi i riflettori sul post sisma.

Al centro della giornata aspettative e richieste degli imprenditori artigiani, presentate al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e e al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, fra i quali temi come  la manovra, il decreto fiscale, il bonus ristrutturazione e energia, i pagamenti elettronici, il fisco e la necessità di sostenere la ricostruzione e il rilancio economico delle zone terremotate.

Conte nel suo intervento ha evidenziato che gli artigiani sono i «custodi di una antica tradizione delle arti e dei mestieri» e motore propulsivo delle eccellenze del Made in Italy apprezzate in tutto il mondo, «un valore che tutti insieme dobbiamo conservare». Nonostante «le congiunture economiche rendono difficile il cammino, dobbiamo dialogare insieme per trovare le misure giuste», ha sottolineato Conte, per garantire la crescita dell’economia e contrastare la competizione sempre più globale.
Sulla manovra Conte ha chiarito che «non c’è tassazione sul contante», né sull’acqua minerale, né tanto meno sulle merendine, sulla benzina e sul gasolio, respingendo al mittente le polemiche sollevate dalle forze all’opposizione: «È tutto falso», ha dichiarato. Ha poi detto «no ad una Italia a due velocità, siamo un sistema integrato».

Il premier Conte all’assemblea nazionale Cna ad Ancona

La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli nel suo intervento ha evidenziato che «i sindaci sono un po’ come gli artigiani che tutte le mattine si trovano a sbattere il muso con le realtà» e con i problemi ai quali ha detto che occorre trovare risposte. Inoltre ha sollecitato Conte sulle questioni della sua città: «Ci sono delle scelte che non costano niente ma che sono decisive e possono alzare di molto la produttività del sistema paese, come il progetto di strada che ci farà uscire dal porto e che aspettiamo da 36 anni».  Un appello al quale il presidente del Consiglio Conte non si è sottratto e al quale ha risposto dichiarando «le sfide le raccolgo» e ricordando che i ministri Patuanelli e De Micheli sono al lavoro per sbloccare i cantieri italiani, fra i quali anche quello della Quadrilatero.

«Fiducia e coraggio sono il capitale più prezioso» ha sottolineato Conte tornando ai temi nazionali, due punti indispensabili per restituire al paese un futuro nel segno della crescita.

Un concetto, quello della fiducia sottolineato anche dal presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino che ha spiegato come sia una risorsa preziosa «per contrastare un quadro economico attraversato da numerose incertezze», fra le quali «stagnazione, stagflazione e perdita di peso del commercio». Un’economia, quella italiana, che «appare paralizzata dal debito pubblico», dalla pressione fiscale, dalla scarsa efficienza dei servizi pubblici, dall’insufficiente dotazione strutturale e infrastrutturale oltre che dallo scarso senso civico. «La politica – ha detto Vaccarino – non può permettersi il lusso di essere fragile e incerta, ma ha il dovere essere coraggiosa».

Sulla diffusione della moneta elettronica ha dichiarato che «non può essere un favore alle banche», ma che deve essere «occasione di ammodernamento», e che deve essere accompagnata dal drastico abbattimento dei costi e delle commissioni, da meccanismi incentivanti», mentre sul contrasto all’evasione fiscale ha spiegato che deve essere «condotto senza criminalizzare indistintamente autonomi, artigiani, commercianti, professionisti e piccole imprese». «Siamo stanchi di questo accanimento – ha detto -, subiamo il discredito gettato da chi opera nell’illegalità e nell’abusivismo, da chi usa la protezione di un lavoro dipendente», ma secondo Vaccarino «è venuto il momento di far pagare il giusto anche ai colossi del web: la web tax serve subito». Il numero uno della Cna nazionale ha affrontato anche il tema tasse, spiegando che «non può risultare credibile un fisco che scoraggia lo stesso desiderio di impresa.

Il premier Conte all’assemblea nazionale Cna ad Ancona

Il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli è intervenuto sul regime agevolato previsto nella manovra spiegando che le partite Iva «fino ai 65 mila euro avranno tutte le rassicurazioni del caso», mentre sull’estensione fino a 100 mila euro ha dichiarato «ci stiamo lavorando». Poi la stilettata in direzione dell’opposizione: «Arrivando ad Ancona riflettevo sul fatto che, se fosse caduto il governo, domani poteva essere la giornata per andare a votare per le politiche: mi chiedo come avrebbe fatto il nuovo governo a realizzare una manovra in grado di scongiurare l’aumento dell’Iva».

Parlando del congelamento delle clausole di salvaguardia, Patuanelli ha spiegato che per un nuovo esecutivo «sarebbe stato tecnicamente impossibile» realizzarlo, «nonostante le chiacchiere di qualcuno, che continua a parlare da sempre senza aver fatto molto, contrariamente a quello che dice».

Il tema del credito è fondamentale per le piccole e medie imprese ha dichiarato il ministro spiegando che «serve una banca pubblica per gli investimenti che consenta l’accesso diretto al credito». Infine ha ricordato che nel 2018 hanno chiuso 48 imprese al giorno, «come ministro non posso accettare queste condizioni». «Occorre dare certezza a chi fa impresa perché ha bisogno di sapere che le regole non cambiamo ogni anno, serve un piano triennale per dare agli imprenditori tre anni di certezze».

Il segretario nazionale Cna Sergio Silvestrini ha dichiarato che l’Italia deve fare «un salto in avanti su un progetto di sviluppo perché senza sviluppo e senza crescita questo paese non ridurrà il suo debito pubblico e non ce la farà. Noi ci faremo carico delle nostre responsabilità ma non vorremmo in nessun caso essere indicati come coloro che sono responsabili di qualcosa in questo paese. Noi siamo una risorsa vera di questo paese».

«Oggi è una giornata importante – ha dichiarato il presidente Cna Marche Gino Sabatini – la Cna nazionale ci ha dato la possibilità di ospitare l’assemblea nazionale qui nelle Marche, è la prima volta che un’associazione di categoria porta in questa regione 5 mila delegati. La Cna ha fatto uno sforzo enorme a far si che gli artigiani fossero qui, abbiamo Conte, abbiamo il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, abbiamo la possibilità di dimostrare ai nostri parlamentari, onorevoli e senatori che sono qui, la forza del mondo dell’artigianato, della Cna che oggi più che mai deve tener conto che dobbiamo snellire la burocrazia all’interno del terremoto, altrimenti le pratiche non andranno avanti».

Sabatini ha spiegato che nelle Marche a causa dei danni dal sisma si stanno perdendo «territori» e «attività» e che per questo «oggi più che mai la ricostruzione deve accelerare il passo».

Sulla questione sisma è intervenuto anche il presidente regionale Luca Ceriscioli: «Oggi vedo molti parlamentari e mi sembrano tutti molto motivati – ha detto – , speriamo che questo spirito di chi vive il territorio come noi si renda conto di quello che c’è da affrontare e possa contagiare gli altri. Fino ad oggi è sempre stato uno stillicidio: ogni decreto ha messo un piccolo elemento di miglioramento, ma senza incidere nel tutto, siccome siamo anche stufi di decreti spero proprio che questo sia l’ultimo». Ceriscioli ha chiesto rassicurazioni anche sulla ricostruzione pubblica, «molti progetti stanno arrivando in fondo, ma manca lo strumento con cui operare». Ha poi evidenziato che in termini di ricostruzione pubblica «sono stati completati il 7% dei progetti, ma per un valore dell’1% del finanziato che significa che vanno avanti solo quegli interventi che hanno norme semplici, quelli complicati hanno iter lunghissimi, mesi, quasi un anno per un incarico di progettazione e questo non è compatibile con una ricostruzione così ampia. Questo è lo strumento numero uno, numero due le persone che ci lavorano». Inimmaginabile per Ceriscioli una situazione che vede alla scadenza dei contratti dei dipendenti che lavorano negli uffici della ricostruzione dover ricominciare da zero per cercare nuovo personale da sostituire a quelli che ci sono oggi, un fatto che rallenterebbe ulteriormente i tempi della ricostruzione. «Duemila progetti all’anno quelli approvati – ha sottolineato il presidente regionale -, sono circa il 30% quelli che hanno avuto il contributo: sono misure limitate. I professionisti adesso una risposta ce l’hanno quindi immagino che lavoreranno più celermente: l’autocertificazione permette di fare già un buon pacchetto di progetti senza dover avere tre passaggi come era oggi, quindi sulla ricostruzione privata un segnale c’è stato col decreto, devono esserci cose analoghe anche per le altre forme di ricostruzione».

Presente anche il senatore dem marchigiano Francesco Verducci che ha sottolineato l’importanza degli artigiani come motore delle Marche: «un grande valore aggiunto – ha detto -capace di fare Made in Italy di qualità» e un «prodotto dal valore ineguagliabile e inestimabile». «Politicamente abbiamo il dovere e l’obiettivo di rilanciare il modello artigiano che significa comunità locali, coesione sociale e solidarietà. È quindi fondamentale non solo in termini di sviluppo e benessere, di crescita occupazionale e di contrasto alle diseguaglianze, ma è fondamentale anche per rilanciare i nostri valori e quindi vale doppio, è un moltiplicatore importantissimo».

Il direttore della Cna provinciale di Ancona Massimiliano Santini a commento del discorso del premier Conte ha sottolineato che gli artigiani sono «il mondo reale che non fa rumore, serio e paziente, che produce con estrema fatica ricchezza ed occupazione e non i criminali del fisco. Stiamo trascinando un Paese che ha bisogno di un governo disponibile e capace di ascoltarci e non accusarci o vessarci. Siamo stanchi di promesse deluse e proposte minimaliste, abbiamo bisogno di un governo coraggioso con il quale costruire un Paese equilibrato e trasparente, un ambiente stimolante e fiducioso soprattutto per i giovani. Questo è quanto ha ribadito la Cna al Presidente Conte, che ha chiaramente detto di voler guidare un Governo coraggioso, ma che per ora, appesantito ad onor del vero anche dalla sterilizzazione dell’Iva, ha dato pochi segnali concreti al mondo imprenditoriale, pur confermandone la rilevanza e avvedendosi su alcune scelte scriteriate nell’impostazione iniziale della manovra, come i limiti alla forfettizzazione e l’introduzione della moneta elettronica. Tra gli impegni presi, la vera e rilevante novità che registriamo e che conferma le promesse già circolare nei giorni scorsi, è la prossima soluzione all’uscita dal porto di Ancona, che risponde alle richieste formulate nei giorni scorsi anche dalla Cna di Ancona».

I NUMERI DELLA CNA
Fondata nel 1946, la Cna conta in Italia oltre 700 mila associati e più di 1,2 milioni di addetti. Nelle Marche sono 37 mila gli associati Cna, dei quali 18 mila imprenditori associati e 19 mila pensionati del lavoro autonomo, mentre le imprese artigiane sono oltre 47 mila su un totale di 147 mila aziende in attività. Gli artigiani marchigiani offrono lavoro a 150 mila addetti e contribuiscono per il 17% al Pil regionale.

Cna rappresenta artigiani, commercianti, professionisti,lavoratori autonomi, micro e piccole imprese della manifattura, delle costruzioni e del terziario, proponendosi come partner per lo sviluppo attraverso l’erogazione di servizi e consulenze nelle 1100 sedi di cui 19 regionali e 96 territoriali nelle province.

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