Ancona-Osimo

Asilo di Castelfidardo, i sindacati: «Operatrici da salvaguardare»

Le sigle unite hanno chiesto al Comune di sottoscrivere, con il sindacato di categoria, un accordo sulla clausola sociale per le attuali dipendenti che garantisca loro la riassunzione

La scuola delle Fornaci di Castelfidardo
La scuola delle Fornaci di Castelfidardo

CASTELFIDARDO – Tiene banco da mesi a Castelfidardo la vicenda dell’asilo nido “il Girotondo” che, in attesa della ricostruzione con i fondi del Pnrr, chiuderà i battenti per un paio di anni. I sindacati Cgil, Cisl e Uil territoriali ritengono che la soluzione proposta dal Comune, cioè di redistribuire i 28 posti del nido a gestione pubblica su altre strutture accreditate e disponibili, si presti a diversi interrogativi e perplessità. «In prima battuta non è chiaro se il numero complessivo di posti sul territorio comunale (tra quelli a gestione pubblica e quelli a gestione privata) rimarrà invariato o subirà invece una riduzione, generando in tal caso un ridimensionamento del servizio – dicono Tiziana Mosca (Cgil), Alessandro Mancinelli (Cisl) e Giorgio Andreani (Uil) -. In secondo luogo appare evidente che la continuità educativa non sarà garantita, ovvero i bambini non avranno le educatrici che li hanno seguiti fino ad ora, infatti né le condizioni del bando né le esigenze organizzative della nuova collocazione possono garantire il mantenimento dell’attuale rapporto bambino-educatore. Il punto però che risulta più incomprensibile riguarda il rifiuto del Comune di Castelfidardo di sottoscrivere, con il sindacato di categoria, un accordo sulla clausola sociale per le attuali dipendenti dell’asilo nido, che garantisca loro la riassunzione nel momento in cui la nuova struttura sarà completata. Non comprendiamo l’indisponibilità del Comune a sottoscrivere tale norma che permetterebbe di ricostituire l’attuale equipe educativa attraverso un accordo giuridicamente sostenibile e non vorremmo che precostituisse l’idea di non ricondurre la nuova struttura, una volta terminata, alla funzione di asilo nido oppure di affidarla ad una gestione svincolata dal Comune. Chiediamo la massima chiarezza su questo punto e la firma di un accordo fugherebbe ogni timore».

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