Ancona-Osimo

Un anno dal Vax-Day, il primo vaccinato delle Marche: «Il mio consiglio ai no-Vax? Di ripensarci e vaccinarsi»

Primo a vaccinarsi contro il Covid nelle Marche, il dottor Adolfo Pansoni ad un anno esatto dal Vax-Day nel pieno della quarta ondata rivolge un messaggio a chi ancora dubita dell'efficacia e della sicurezza dei vaccini

Adolfo Pansoni, primario del Pronto Soccorso di Osimo

ANCONA – Nel primo anniversario del Vax-day che vide esattamente un anno fa (27 dicembre 2020) l’avvio della campagna di vaccinazione, con partenza dai sanitari, il paese è ancora alle prese con il virus e con una campagna vaccinale imponente.

Nelle Marche da allora sono state somministrate 2.708.776 dosi di vaccino su 2.836.047 consegnate, ma ci sono anche 12.620 persone guarite dal virus da non più di 6 mesi. Il primo sanitario delle Marche a vaccinarsi fu il dottore Adolfo Pansoni, direttore del Pronto Soccorso dell’Inrca di Osimo.

Il medico che ha già ricevuto la terza dose del vaccino guardandosi indietro afferma: «Ci ho sempre creduto nella vaccinazione anti-Covid, non ho mai avuto dubbi a riguardo, e sono contento di essere stato primo il primo a vaccinarsi nelle Marche».

La campagna vaccinale, secondo il dottor Pansoni, «ha permesso una svolta rispetto al passato e nonostante i pareri contrastanti sui media abbiano creato in qualche modo incertezza, la maggior parte della popolazione si è vaccinata, anche se resta tuttora una quota di persone non vaccinata».

E proprio ai non vaccinati che Pansoni rivolge un messaggio: «La vaccinazione contro il Covid ormai ha coinvolto milioni di persone nel mondo, con effetti collaterali bassissimi e inoltre è stato approvato anche un vaccino proteico che offre una alternativa a chi ha dubbi sulle possibili complicanze dei vaccini ad m-Rna».

«Il mio consiglio ai no-Vax? Di ripensarci e vaccinarsi perché solo così possiamo uscire dalla pandemia nel più breve tempo possibile». Un consiglio che il medico si sente di estendere anche ai genitori dei bambini dai 5 agli 11 anni per i quali è stata recentemente aperta la campagna vaccinale ed è stato immunizzato il 2,38% di bambini e ragazzi in questa classe d’età. «Per i bambini che frequentano le scuole – aggiunge – e che stanno a contatto con i coetanei è più difficile mantenere le norme di sicurezza, quindi la vaccinazione rappresenta lo strumento ideale».

Analizzando la situazione attuale fa notare che «nonostante un importante incremento dei contagi, grazie alla campagna vaccinale, fortunatamente la sintomatologia dei pazienti positivi al Covid si è fortemente attenuata e oggi riusciamo a gestirli meglio rispetto al passato: anche i ricoverati vaccinati non presentano condizioni gravissime e la riduzione dei ricoveri grave è dimostrata anche dal fatto che le terapie intensive non sono al collasso come nelle precedenti ondate pandemiche».

Cosa si aspetta da qui in avanti, visto anche l’arrivo della variante Omicron? «Ci potrà essere un peggioramento con un picco di casi verso metà gennaio, ma speriamo che la sintomatologia continui ad essere sempre meno grave e di continuare a gestire bene anche questa nuova ondata. Ma soprattutto speriamo che si vaccini anche quella parte della popolazione ancora restia a farlo».

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