Ancona-Osimo

70 lupi nel Parco dei Sibillini. Il WWF dona un radiocollare satellitare

È stata registrata la presenza di 16 nuclei familiari per un totale di circa 70 unità. La dieta dell'animale è prevalentemente costituita da fauna selvatica (cervo, capriolo, cinghiale) e fonti alimentari di origine antropica (discariche)

VISSO- Sono circa 70 i lupi presenti nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini che oggi si dota di un nuovo radiocollare satellitare donato da WWF Italia grazie alla raccolta fondi con gli SMS solidali per la Campagna SOS Lupo, realizzata in collaborazione con la RAI per la Giornata delle Oasi 2018.

Il radiocollare servirà per lo studio dei branchi presenti nel territorio del Parco e nelle aree limitrofe. Già dalle ultime catture programmate nell’ambito del progetto Wolfnet 2.0, eseguite a dicembre, sono stati dotati di radiocollari due esemplari di lupo (un maschio e una femmina). Lo strumento ha permesso di registrare la presenza di 16 nuclei familiari per un totale di circa 70 unità. Inoltre, ha dato informazioni importanti circa la loro dieta, prevalentemente costituita da fauna selvatica (cervo, capriolo, cinghiale) e fonti alimentari di origine antropica (discariche).

«Un dato quantitativo che ci conforta, nel senso che conferma una presenza significativa, ma sostenibile, del lupo nei Sibillini, che sta contribuendo sostanzialmente ad un controllo della fauna selvatica di cui si nutre, in particolare dei cinghiali che tanti danni infliggono alle attività agricole presenti all’interno del territorio del Parco e non solo» sottolinea Carlo Bifulco, direttore dell’Ente.

La consegna del radiocollare satellitare fa seguito ad ulteriori donazioni del WWF al Parco già effettuate in passato: 4 foto trappole e un altro radiocollare satellitare.

Il radiocollare satellitare

«In questo modo si va ad arricchire la dotazione strumentale dell’Ente per lo studio ed il monitoraggio della fauna, nel caso specifico il lupo. Studiare l’animale, i suoi spostamenti, le sue abitudini alimentari, può aiutarci a capire meglio questa specie non solo dal punto di vista strettamente etologico ma, soprattutto, nelle sue dinamiche di interazione e compatibilità con le attività antropiche del territorio del Parco, in particolare le produzioni zootecniche- afferma Franco Ferroni, membro del consiglio direttivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e responsabile per WWF Italia del settore Agricoltura e Biodiversità -.

D’altra parte, la presenza del lupo attesta come il livello di biodiversità di quest’area dell’appennino centrale sia ancora elevato nonostante le crescenti difficoltà dei contesti naturali. Il Parco dei Monti Sibillini, in questo senso, rappresenta un modello grazie anche alla possibilità di proseguire l’esperienza progettuale Wolf.net 2.0 finanziata dal Ministero dell’Ambiente».

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