Ancona-Osimo

Andrea Alessandrelli, l’anconetano che viaggia in moto per mestiere: «Il tour più bello? La Via della Seta»

Sulle due ruote percorre quasi 70mila chilometri all'anno per accompagnare bikers ovunque, dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda. Gli manca il giro del mondo. E il viaggio del Che, come racconta

Andrea Alessandrelli in viaggio

ANCONA – Gli manca solo il giro del mondo in moto per essere stato dovunque o quasi, con le due ruote a motore, ad accompagnare turisti. Andrea Alessandrelli, anconetano, amministratore e responsabile dei viaggi in moto di Go Biker, 44 anni da compiere in questo mese di febbraio, per professione organizza viaggi e guida, in ogni posto in cui si possano condurre bikers desiderosi di intraprendere un viaggio, un’avventura, in giro per il mondo. L’anno prossimo starà via per quattro mesi per percorrere 28mila chilometri dall’Alaska alla Patagonia. Un viaggio non per tutti né per tutte le tasche ma anche un’avventura incredibile. Per poi tornare ad Ancona e ripartire di nuovo. «Ho cominciato quasi per caso – racconta Andrea –. Mi ero laureato, stavo facendo il dottorato quando mi hanno proposto di partire. Ho fatto il mio primo coast to coast degli Stati Uniti, era il 2007, con una Harley Davidson Electra Glide, ma poi quel viaggio l’ho rifatto almeno altre dieci volte. Con la moto ho cominciato a vent’anni, con una Honda Transalp, ma non facevo viaggi, quelli li facevo in bici».

Da quel momento la passione s’è trasformata in professione, un itinerario dietro l’altro, dai venti ai trenta all’anno, per complessivi 60-70mila chilometri in sella. Quello più bello: «La Via della Seta. La prima volta l’ho fatto nel 2017, quando ho portato l’azienda Riso Scotti dalla Turchia fino a Kashgar, in Cina. Le volte successive sono partito sempre da Ancona e sono arrivato fino Kirghizistan». Alla scelta di una meta ci arriva con l’esperienza, con lo studio, con i contatti sul posto: «Scelgo mete e itinerari in base alla bellezza, all’idea, alla curiosità, alle strade belle, perché quando vai in moto, oltre alla bellezza dei paesaggi, occorre che ci siano anche strade belle. Per esempio la Route 66 negli States è una delle cose più noiose da percorrere in moto. Quindi negli Stati Uniti faccio sempre da Denver a San Francisco passando per i parchi, le Montagne rocciose, così il tour diventa bello».

Parte con bikers provenienti da tutta Italia, quando c’è bisogno risolve ogni problema legato a permessi o visti, e prenota tutto. Poi sul posto ci sono sempre i corrispondenti locali, in caso di necessità, e un furgone di appoggio per il trasporto dei bagagli. Quanto costa un viaggio in moto? «Dai mille ai 35mila del viaggio che faremo nel 2024, il tour che ci porterà da Anchorage, in Alaska, alla Patagonia, per complessivi quattro mesi di viaggio e 28mila chilometri totali, con trasporto dei mezzi dall’Italia. Quella strada l’ho già fatta, ma a pezzi, mai interamente. Sarà entusiasmante. È già tutto prenotato e confermato, saremo in otto».

È appena tornato dalla Nuova Zelanda: «Una meraviglia, un viaggio rilassante, tranquillo, un posto dove si sta bene, è la sesta volta che ci vado». E le vacanze? Mai, quelle le fa chi viaggia per piacere, non chi lo fa per mestiere, anche se viaggiare per lavoro non sembra poi così male.

Ma Andrea non si ferma mai, è già pronto a rimettersi il casco: «Venerdì parto per la Tunisia, un viaggio solo stradale, niente fuoristrada, dieci giorni, torno il 13 e il 15 riparto per il Sudafrica. Quando non viaggio sono in ufficio a lavorare. Vacanze poche, ma adoro andare in Albania, sempre con la moto, naturalmente». Un viaggio nel cassetto, che accarezza come un sogno, però, ce l’ha: «È il viaggio del Che, da Rosario fino al Venezuela, scendendo tutte le Ande – conclude Andrea –. Ma vorrei farlo con la sua stessa moto, una Norton 500. E lo farò».

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