Ancona-Osimo

Vongolare e confini di pesca, Antonini: «Comitato scientifico per definire la questione»

Le vongolare anconetano dicono no alla proroga della concessione che consente a 25 imbarcazioni di pescare in un tratto di costa che andrebbe all'incirca dal porto di Civitanova Marche a poco prima della foce del Musone

ANCONA – «Abbiamo deciso di mettere un punto sulla situazione delle vongolare per questo metteremo in campo tutti i procedimenti opportuni per dirimere la questione». Lo dice l’assessore della Regione Marche con delega alla Pesca Andrea Maria Antonini, dopo che ieri 12 dicembre nella seduta del Consiglio regionale è stata discussa una interrogazione del consigliere del Pd Romano Carancini sui confini di pesca delle vongolare.

Una delegazione del Co.Ge.Vo di Ancona, il consorzio della pesca dei molluschi bivalvi, guidata dal presidente Giacomo Mengoni, ha assistito in Aula alla seduta. Le vongolare anconetane dicono no alla proroga della concessione che consente a 25 imbarcazioni di pescare in un tratto di costa che andrebbe all’incirca dal porto di Civitanova Marche a poco prima della foce del Musone. Una questione di confini che negli anni non avrebbe trovato soluzione.

«La situazione si trascina da circa 20 anni – ricorda Antonini – per questo a inizio anno, se i comparti non troveranno un accordo, attiveremo un comitato scientifico regionale». Del comitato faranno parte esperti in materia di pesca, presidenti dei consorzi di gestione della pesca delle vongole, rappresentati dell’autorità marittima (Capitaneria di Porto) e le associazioni di categoria più rappresentative del settore.

In pratica si tratta di 25 imbarcazioni che fanno porto a Civitanova Marche e sono costituenti il consorzio di Civitanova Marche, anche se al compartimento di San Benedetto del Tronto, imbarcazioni che pescano nell’area che sarebbe stata data in gestione nei primi anni del 2000, un assetto che la legge regionale del 2009 avrebbe poi mantenuto. Il comitato scientifico, conclude Antonini, «dovrà esprimersi in sei mesi per arrivare alla definizione della questione».

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