Viaggi e conflitti nel mondo, Scortichini: «Mercato in crescita»
Ancona-Osimo

Viaggi e conflitti nel mondo, Scortichini: «Mercato in crescita. Tensione India-Pakistan non sta impattando»

Il mercato dei viaggi, nonostante le crisi geopolitiche internazionali, è vitale. A dirlo è Ludovico Scortichini, membro del board nazionale Astoi Viaggi Confindustria Ancona che guarda con ottimismo ai prossimi mesi

«Il mercato dei viaggi a livello nazionale sta crescendo tra l’8 e il 12%. Siamo ottimisti» anche al netto della «recrudescenza» di crisi geopolitiche internazionali. Lo dice Ludovico Scortichini, membro del board nazionale Astoi Viaggi Confindustria Ancona spiegando che «la situazione tra India e Pakistan al momento non sta ancora impattando sul mercato dei viaggi, dove non c’è nessuna riduzione delle richieste per l’India perché si tratta di una situazione ormai cristallizzata da alcuni anni».

Insomma l’India mantiene la sua attrattività e «stanno ricominciando ad arrivare richieste anche per Israele» e per quell’area del Mar Rosso che ha risentito del conflitto tra Israele ed Hamas. «L’Egitto ha tenuto – prosegue -, ma anche i Paesi limitrofi come Oman, Giordania ed Arabia Saudita. Stanno tornando anche le prime richieste di viaggi per il Libano». Il mercato, spiega Scortichini sta reagendo «all’abbassamento della tensione in quell’area, specie, quello italiano che è molto emotivo e risente subito sia della recrudescenza di guerre che della riduzione delle tensioni».

Capitolo a parte, invece per quanto riguarda i dazi del presidente degli States Donald Trump che «hanno creato una impasse nelle prenotazioni verso gli Stati Uniti. Le richieste non mancano – puntualizza – ma il mercato in questa fase non conferma i preventivi. C’è una sorta di attesa legata al momento un po’ negativo: la guerra commerciale ha fatto perdere un po’ di appeal agli States, un continente che fino ad ora ha sempre avuto i numeri, anche per effetto del cosiddetto ‘sogno americano’».

A parte l’effetto dazi sulle prenotazioni verso gli Usa, «il resto del mercato è abbastanza energico e vitale. C’è ancora voglia di viaggiare, anche se dopo la forte crescita nella vendita delle vacanze tra aprile e maggio, a seguito dei lunghi ponti primaverili, ora sta seguendo una fase di flessione sulle prenotazioni per giugno e luglio, due mesi che rischiano di essere un po’ più bassi, in termini numerici, rispetto agli anni precedenti».

Il periodo delle vacanze per antonomasia, ovvero il mese di agosto, invece «tiene». «Stiamo verificando che si sta consolidando sempre di più la prenotazione del viaggio con un certo anticipo rispetto al periodo pre pandemia: se prima si prenotava due mesi una vacanza circa due mesi prima, adesso la tendenza è a prenotare anche sette mesi prima della partenza. Anche per questo stanno già arrivando le prime richieste per le vacanze di dicembre e anche per l’inizio del 2026».