Ancona-Osimo

Vertenza Auchan-Conad, i sindacati si mobilitano. Presidio davanti all’Auchan di Ancona

Ad incrociare le braccia, mercoledì 30 ottobre, saranno i lavoratori dei 27 punti vendita delle Marche che ancora non vedono garanzie occupazionali. Appello dei sindacati ai consumatori marchigiani a non fare acquisti. Lo stesso giorno l'incontro al Mise fra i vertici Conad-Bdc e Filcams Cgil, Fisascat Cis e Uiltucs Uil

Il centro commerciale dell'ex consorzio di Osimo
Il centro commerciale dell'ex consorzio di Osimo

ANCONA – I sindacati affilano le armi nella complicata vertenza Auchan-Conad e hanno organizzato per mercoledì 30 ottobre un presidio regionale davanti alla sede dell’Auchan di Ancona. Dalle 9 alle 12 i lavoratori della rete vendita, del deposito e della sede amministrativa incroceranno le braccia per protestare contro la mancanza di certezze lavorative. Una manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil proprio lo stesso giorno dell’incontro al Mise, fra i vertici di Conad-Bdc e le parti sindacali, Filcams Cgil, Fisascat Cis e Uiltucs Uil. Parallelamente davanti al Mise ci sarà la manifestazione nazionale che vedrà la partecipazione di una rappresentanze di lavoratori anche dalle Marche.

A mettere sul piede di guerra sindacati e lavoratori, la mancanza di un vero confronto con l’Azienda dopo l’acquisizione del pacchetto azionario di Auchan-Sma. «Mentre si autoproclama l’unico operatore del settore in grado di salvare Auchan dal fallimento – scrivono Filcams Cgil, Fisascat Cis e Uiltucs Uil in una nota congiunta – , Conad smembra sapientemente il colosso francese, tiene per sé le realtà performanti e lascia sul campo punti di vendita diretti, affiliati, sedi logistiche e sedi secondarie per i quali l’unica certezza è che per il momento il piano industriale non li contempla».

I sindacati temono per la sorte dei lavoratori che ancora non hanno certezze occupazionali visto che oltretutto l’Azienda ha annunciato ai tavoli di confronto «la vendita delle realtà in sovrapposizione con la rete Conad». Inoltre mancano garanzie anche sul perimetro degli appalti e dei servizi dove lavorano migliaia di persone che rischiano con il passaggio di perdere «l’accesso agli ammortizzatori sociali, l’articolo 18 e il vincolo di responsabilità delle cooperative Conad a cui spetta il compito di garantire omogeneità di condizioni nelle varie aziende associate».

Un grande problema per le Marche, che già «ferite dalla crisi del manifatturiero», non saranno in grado di riassorbire «questa ulteriore perdita di posti di lavoro – scrivono i sindacati – . A tremare sono gli oltre 800 dipendenti della sede amministrativa, del deposito di Osimo, dei punti vendita non performanti, delle superfici più grandi che potrebbero essere ridotte e riportare esuberi o dei tanti negozi di vicinato legati a Sma dal rapporto di affiliazione commerciale che sembrano non interessare a Conad».
I sindacati chiedono ai consumatori marchigiani di astenersi dagli acquisti per l’intera giornata.

«La rabbia è tanta – sottolinea Fabrizio Bontà segretario regionale di Uiltucs -ci aspettavamo un cambio di passo da Conad che sta diventando il primo player in Italia nella grande distribuzione. Fino ad oggi non c’è stato un confronto reale con l’Azienda, nonostante i proclami c’è stato solo il passaggio di maglietta. Nessuna garanzia occupazionale se non quella prevista dalle normative di legge. Noi chiediamo l’applicazione del contratto collettivo nazionale siglato da Filcams Cgil, Fisascat Cis e Uiltucs Uil, l’unico a poter offrire garanzie per i diritti dei lavoratori. Mi auguro che la regia del Mise ci aiuti a arrivare una soluzione concreta».

Sotto la lente di ingrandimento i punti vendita che ancora non sono passati a Conad. «Abbiamo avuto molte adesioni allo sciopero, un segnale importante a supporto della mobilitazione nazionale – evidenzia Joice Moscatello, segretario regionale Filcams Cgil – . Il fatto che un pulmann andrà a Roma e due partiranno alla volta del presidio di Ancona è il segnale migliore per evidenziare il livello di preoccupazione dei lavoratori dovuto alla mancanza di risposte sia in termini di garanzie occupazionali, che di un piano industriale senza esuberi, oltre all’assenza di vere relazioni sindacali per i negozi in corso di passaggio.Ancora incerta è la situazione del deposito di Osimo e della sede amministrativa che si triva all’Auchan di Ancona».

«A sostegno della iniziativa nazionale che non poteva raccogliere la protesta di tutti i lavoratori italiani abbiamo voluto organizzare un presidio regionale per dire no allo smembramento di una azienda che nella nostra regione conta oltre 1.200 lavorati di cui almeno 800 oggi non hanno chiaro il proprio destino occupazionale – sottolinea Selena Soleggiati segretaria della Fist Cisl – . Alle cooperative Conad che hanno giurisdizione sul nostro territorio chiediamo di salvaguardare la rete marchigiana valorizzando anche le strutture di servizio dei punti di vendita: il deposito di Osimo e la sede amministrativa possono ancora essere strategici per una azienda che si candida ad essere leader nel mercato italiano. La salvaguardia dell’occupazione di condizioni di lavoro omogenee e la condivisone di un piano di ristrutturazione sono per noi un obiettivo imprescindibile».

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