Ancona-Osimo

Vaccini, Omceo Ancona incalza la Regione. Alla firma l’accordo con i medici di famiglia

Il presidente Fimmg Magi fa sapere di aver siglato l'intesa per il coinvolgimento dei medici di base nella campagna vaccinale. Omceo chiede tempi certi, l'assessore Saltamartini fa il punto

Prosegue la vaccinazione, vaccinazioni a ospiti e operatori delle strutture per anziani, soggetti deboli, vaccini anti covid-19, coronavirus

ANCONA – L‘Ordine dei Medici di Ancona incalza sui tempi della vaccinazione e Fimmg fa sapere di aver siglato questa mattina 4 marzo con la Regione l’intesa per coinvolgere i medici di famiglia nella campagna vaccinale. 

Il presidente della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Massimo Magi, che già nei giorni scorsi aveva annunciato il raggiungimento di una intesa di massima con la Regione, fa sapere che l’accordo è alla firma dell’ente, «è questione di ore» dice. «Abbiamo chiuso gli ultimi dettagli tecnici proprio in queste ore e questa mattina abbiamo apposto la nostra firma sul documento».

Gli aspetti tecnici che restavano da definire come spiega il presidente Fimmg sono il tipo di vaccini che saranno iniettati dai medici di medicina generale, che ricordiamo andranno in prima battuta a vaccinare gli ultraottantenni che non deambulano e che quindi non possono raggiungere i punti vaccinali allestiti sul territorio.

Massimo Magi

Da quanto si apprende i medici di famiglia potranno somministrare «tutti e tre i vaccini attualmente a disposizione», come spiega lo stesso Magi, quindi Pfizer, Moderna e AstraZeneca, «in base alle scorte che arriveranno in regione ci sarà un numero contingentato di flaconi che saranno consegnati ad ogni medico».

Il presidente Fimmg annuncia poi «cercheremo di ottimizzare la piattaforma di prenotazione, liberando quanto più slot possibili». Per quanto riguarda la tempistica, si dovrebbe partire dopo metà marzo, in ogni caso prima di fine mese. Dopo aver vaccinato, a domicilio, gli anziani con problemi deambulatori e quelli fragili, coniando una categoria di pazienti definita «estremamente vulnerabile» per le patologie importanti di cui sono affetti, mano a mano si andrà a scendere con l’età. «Sono soddisfatto di come è stato recuperato il rapporto con la Regione, grazie anche all’intervento decisivo del presidente Acquaroli e dello stesso assessore Saltamartini».

Fulvio Borromei, presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Ancona
Fulvio Borromei, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Ancona (immagine di repertorio)

L’Ordine dei Medici di Ancona intervenendo sulla questione vaccini preme sull’acceleratore e sollecita la Regione: «Faccia sapere quando». A parlare è il presidente Fulvio Borromei che a nome di Omceo Ancona non chiede vie preferenziali, «ma risposte e tempi certi». Sono 323 le segnalazioni arrivate sul tavolo dei camici bianchi dorici da parte di medici che «ad oggi non hanno ancora ricevuto il vaccino per il Covid».

«Non è più possibile continuare ad operare in questa costante condizione di incertezza e assenza di programmazione – afferma Borromei – . Come Ordine avremmo potuto dare un contributo generale importante anche nell’individuazione di una road map efficace delle vaccinazioni, invece neppure siamo in grado di dare risposte ai nostri iscritti che ci chiedono informazioni su quando sarà il loro turno».

Il presidente ricorda di aver chiesto già a febbraio, con invio di una comunicazione,  tempistiche certe alla Regione e alle autorità sanitarie però queste sollecitazioni «non hanno avuto risposta». Inoltre Borromei evidenzia che in questo modo si «rischia anche di compromettere la capillare opera di adesione alla vaccinazione che l’Ordine sta portando avanti nei confronti degli iscritti». La campagna di vaccinazione era iniziata il 27 dicembre scorso proprio con i medici e il personale sanitario, «siamo fiduciosi che presto si riprenderà a vaccinare medici e personale sanitario, che è rappresentato solo nella provincia di Ancona da 1600 persone, con un calendario vaccinale che permetta loro di conoscere i tempi in cui potranno farlo».

Filippo Saltamartini

Intanto sulla sua pagina Facebook l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini fa il punto sulla campagna vaccinale e spiega che «mentre vi è una grande disponibilità di AstraZeneca (ne abbiamo 38.000 dosi da somministrare nei prossimi 15 giorni al ritmo di 2.500-3000 al giorno), i vaccini Moderna e Pfizer scarseggiano». Queste ultimi due sono quelli impiegati sugli ultraottantenni e i sanitari.

Parlando degli over 80 «fino a ieri» ne sono stati vaccinati «30.297 su 133.000 circa. Ne dobbiamo vaccinare altri 90.000, ma i vaccini non sono a disposizione per tutto il target adesso. Ne arrivano a settimana dai 10.000 ai 18.000. Siccome i tempi non saranno brevi – afferma – da ieri abbiamo inserito anche i fragili che seguono terapie negli ospedali. E ieri abbiamo vaccinato circa 60 pazienti in dialisi» .
«Il problema, in questo caso, non è il sistema (chi e quando farà la vaccinazione) bensì l’indisponibilità per tutte queste categorie del farmaco. Ne abbiamo una quantità minimale» chiarisce.

I dati nazionali

Sulla tempistica della vaccinazione degli over 80 a domicilio spiega che «in questo momento, non ci sono i vaccini a disposizione. Dai prossimi giorni, si inizierà con gradualità, secondo le disponibilità. Non è possibile stabilire oggi il giorno e il mese perché non sappiamo quale sarà la fornitura di questi farmaci per aprile e maggio».

Per quanto riguarda le persone fragili con più patologie «abbiamo iniziato – afferma – da chi è in cura presso gli ospedali, ma il fronte è piuttosto vasto e i vaccini assolutamente pochi. Dobbiamo esaurire la copertura per chi precede in questa classifica, cioè gli over 80».

Inoltre chiarisce quanto alle prenotazioni dei docenti e dei professori universitari dai 65 ai 70 anni, che saranno vaccinati con Pfizer-Moderna, «è impossibile stabilire adesso quando verranno vaccinati, perché dipende dalla fornitura». «Davvero prossimo» invece il trattamento vaccinale dei dipendenti pubblici con AstraZeneca.

«Può accadere che il programma non sia perfettamente rispettato – spiega replicando alle polemiche degli ultimi giorni – . Ma si tratta di un problema di gestione che appartiene ai dirigenti. Se poi ci sono dei dirigenti che invece di fare i dirigenti fanno altro o sono inefficienti sarà quello un compito successivo individuarli. In via generale sento di esprimere apprezzamento e gratitudine per migliaia di donne e uomini della nostra sanità. Che è già cambiata dopo 5 mesi».

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