Ancona-Osimo

Ancona, venne travolta da una betoniera a Milano. Ecco il libro postumo di Silvia Salvarani

Il volume è stato curato dal fratello della donna: «Silvia amava la natura, l'arte e la poesia». ˊCome foglie d'autunnoˊ è in libreria da Fogola, in Corso Mazzini

La presentazione del libro

ANCONA – Travolta da una betoniera mentre era in bicicletta a Milano, ecco il libro (postumo) di Silvia Salvarani. A curarlo e a volerne fortemente la pubblicazione, è stato il fratello, Marco. Silvia, conosciuta e stimatissima insegnante di yoga anconetana, era morta sui Bastioni di Porta Nuova il 2 novembre di due anni fa.

Era infatti il 2022 quando venne ricoverata in gravissime condizioni. Silvia (66 anni) sarebbe spirata dopo qualche settimana, perdendo la sua battaglia contro un destino troppo crudele. Ora, rivive nel libro dal titolo ˊCome le foglie d’autunno – Riflessioni fotograficheˊ, presentato a Spazio Presente, che ha già ospitato la mostra ˊAmore Scattatoˊ (clicca qui).

Silvia Salvarani (foto per gentile concessione di Marco Salvarani)

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«Mia sorella stava completando il volume – sottolinea il fratello, Marco – Aveva già scattato diverse fotografie e selezionato quelle da inserire nel libro. Aveva persino preso i contatti per l’introduzione e via dicendo, quando improvvisamente l’incidente bloccò tutto. Il materiale rimase nel suo pc, io l’ho recuperato e ho voluto portare a termine il suo progetto».

Diversi gli interventi che arricchiscono il libro fotografico di Silvia (ma anche di Marco): da quello di Toni Pierdomé, sulla tecnica fotografica, a quello (poetico) di Francesco Scarabicchi, Gabriella Cinti e Roberta Petrolati. Due i saggi filosofici firmati da Lucrezia Ercoli e Paola Mancinelli.

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Il volume postumo (foto per gentile concessione di Marco Salvarani)

La progettazione grafica è di Francesca Di Giorgio. In tanti ricordano Salvarani non solo come un’eccellente maestra di yoga, ma anche come un’appassionata di natura, amante della vita. Prosegue il fratello: «Ha sempre coltivato la passione per l’arte e la pittura, producendo opere poetiche con tecniche diverse».

E a proposito di tecniche: «La produzione fotografica inserita nel libro è stata fatta dal punto di vista tecnico semplice, perché Silvia, per fotografare – spiega ancora Marco – ha usato soltanto due cellulari, ma ha ottenuto un rendimento sorprendente. Le due sembrano davvero foto composte e rielaborate». La donna avrebbe voluto rappresentare la natura e così è stato.

Ci sono foglie sui tombini, intorno al cemento di una strada qualunque, con elementi di metallo, di quelli che si trovano lungo le vie di città. Sfondi urbani, fotografie nate quasi per caso in quella strada che (purtroppo) è stato anche il luogo della sua fine. Le copie sono disponibili presso la libreria Fogola di Ancona, in Corso Mazzini.

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