Ancona-Osimo

Tragedia di Corinaldo, Pasca (Silb): «Ci costituiremo parte civile»

L'annuncio è del presidente dell’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. Per aumentare la sicurezza nelle discoteche propone personale fisso all'interno dei locali e perquisizioni. Intanto arriva l'Albo delle discoteche sicure

Lanterna Azzurra di Corinaldo
La Lanterna azzurra di Corinaldo

ANCONA – «Ci costituiremo parte civile ogni volta che accadranno fatti gravi come quello di Corinaldo». A parlare è Maurizio Pasca presidente del Silb, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. Una presa di posizione forte quella del presidente dell’associazione nella vicenda della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove l’8 dicembre scorso persero la vita 5 adolescenti e una mamma 39 enne schiacciati nella calca durante il fuggi fuggi dal locale, mentre 197 persone rimasero ferite, 8 delle quali gravemente. La decisione del Silb è arrivata in seguito agli arresti dei ragazzi accusati di aver spruzzato lo spray al peperoncino all’interno del locale. «La presenza di bande di malviventi che agivano utilizzando gli spray urticanti era già stata segnalata da Domenico Zucchi e Luigi Comelli, rispettivamente responsabili Silb di Brescia e di Pavia. Ma le nostre denunce sono state ignorate, nonostante avessimo segnalato differenti episodi nel corso di un anno. Corinaldo poteva essere evitata».

Sono 7 gli arrestati appartenenti alla banda del modenese arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale di Ancona che da venerdì (2 agosto) si trovano reclusi nei carceri di Modena e Ravenna: Andrea Cavallari, Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Moez Akari, Badr Amouiyah (detenuti nel carcere di Modena), Souhaib Haddada e Andrea Balugani il 65enne (detenuti nel carcere di Ravenna). Per loro l’accusa è quella di omicidio preterintenzionale”“lesioni personali” e singoli episodi di “rapine e furti con strappo”, mentre per Balugani è ricettazione: secondo gli inquirenti, infatti, il 65enne si occupava di monetizzare la refurtiva, gioielli e orologi, immettendoli sul mercato dei compro-oro.

«Un’intera categoria non può diventare il capro espiatorio di accadimenti che hanno un legame diretto con il disagio sociale, le lacune genitoriali, le problematiche giovanili e di ordine pubblico», osserva Pasca che sottolinea anche le «responsabilità dei gestori» della Lanterna Azzurra «per il numero di persone lasciate entrare nella discoteca e quelle della commissione che ha rilasciato la licenza».

Maurizio Pasca

Il locale era infatti accatastato come deposito di attrezzi agricoli e la sua capienza effettiva secondo destinazione d’uso era di 255 persone, mentre la sera del concerto di Sfera Ebbasta ce n’erano circa 1500.  A finire sotto indagine anche altre 18 persone, fra le quali 10 emerse subito dopo i fatti, ovvero i proprietari dell’immobile, quelli della società che gestiva la Lanterna Azzurra, un addetto alla sicurezzaun dj e il 17enne difeso dalla Zambelli, inizialmente accusato di aver spruzzato lo spray, oltre agli altri 8, tra i quali il primo cittadino di Corinaldo e i membri della commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dei comuni associati di Corinaldo e Castellone di Suasa in seno all’Unione Misa-Nevola (in relazione alle certificazioni).

Per evitare nuove tragedie il presidente del Silb ha lanciato una serie di proposte, tra le quali quelle di perquisizioni all’ingresso dei locali, come accade ad esempio ad Ibiza e presenza stabile di personale di sicurezza nei locali. «Ci sono stati altri episodi in cui la security ha reagito prontamente a spray, risse, liti e ha evitato tragedie. In Italia ci servirebbero 15 mila addetti ben formati con il patentino rilasciato dalla Prefettura», sottolinea Pasca. Intanto il Silb ha appena siglato con il Ministero dell’Interno un Protocollo sicurezza, dove è prevista tra l’altro l’istituzione di un Albo delle discoteche sicure, e un tavolo di confronto tra gestori e autorità per garantire maggiori controlli e contrastare fenomeni di abusivismo.

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